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#3 Ho visto un corpo

di Giorgia Cocozza

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Ho visto.
Ho visto un corpo di uomo sdraiato a pancia sotto, seminudo e abbandonato.
Ho visto un corpo che tira la schiena e si riveste a fatica.
Ho visto un corpo che si anima lentamente, si spezza, si apre, si contrae e si mette in piedi.
Ho visto due occhi pieni e lucidi. Ho visto un corpo che compie un passo, poi due, tre… cammina.
Ho visto una bocca che sussurra senza suono. Una bocca che grida senza voce.
Ho visto un corpo che si muove, si contorce, si prende la testa tra le mani, calcia il vuoto, si trascina nello spazio… come se alcuni pezzi del suo corpo non fossero più suoi, come se alcuni pezzi del suo corpo appartenessero a qualcun altro che lo spinge, lo costringe, lo urta.
Ho sentito una musica che ti entra nel petto e te lo gonfia. È stato il corpo a creare la musica abbracciando una chitarra elettrica di legno distesa sul pavimento. Un pezzo per volta, la musica è affiorata, prepotente e graffiante. Sotto la carne e dentro le vene. Una musica costruita come un palazzo. Un piano alla volta. Sempre più alta. Sempre più grossa. Sempre più invadente.
Fino al silenzio. Il silenzio ha fatto male alle orecchie.
Ho visto un uomo che si asciuga la faccia con un panno e fa l’appello. Nessun assente, tutti presenti.
Ho visto un uomo che indossa una chitarra e dei grossi occhiali neri. Un uomo che si siede e comincia a cantare della Luna che bussa al Buio e gli chiede di entrare, ma lui, il Buio, le dice di no.
Poi ho visto lo stesso uomo danzare di spalle, dopo essersi rimesso in piedi e aver abbandonato la chitarra e i grossi occhiali neri.
Ho visto l’uomo danzare sulle note della stessa canzone che parlava della Luna e del Buio.
Ho visto un uomo fiero, nudo con i vestiti, un uomo libero. Ho visto due occhi pieni e lucidi.

Daniele Ninarello in Nobody Nobody Nobody. It’s Ok Not to Be Ok – BiGBODY weekend – Bari 16 ottobre 2022 – Spazio Murat (ph. Leoluca Armigero)



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