ideato e curato da Pamela Diamante
in coproduzione con Spazio Murat
conceived and curated by Pamela Diamante
in co-production with Spazio Murat
ITA
Il video-saggio The Poem, accessibile tramite QR code, raccoglie le testimonianze di sette ex detenutə che hanno scontato pene in diversi istituti penitenziari spagnoli. Analizza il ruolo del “delinquente” e la sua funzione all’interno del sistema carcerario come strumento di governo dello Stato-nazione.
The Poem (parte del progetto di ricerca “Risorse umane” – Germania, 2022) affronta le attuali questioni biopolitiche e di sfruttamento che emergono dalle dinamiche carcerarie. Nell’ambito del programma di reinserimento, i/le detenutə idoneə al lavoro vengono impiegatə come forza lavoro per aziende sia pubbliche che private. “Risorse umane” propone di destinare questa forza lavoro all’istituzione artistica, coinvolgendo alcunə detenutə nella gestione del festival teatrale “Corpi non protetti”.
I ruoli assegnati comprendevano assistente di cucina, controllo degli accessi, cameriere, guardaroba, sicurezza e assistenza agli/alle artistə.
Poiché si trattava di un progetto culturale, l’istituzione non ha permesso di remunerare finanziariamente il lavoro dei/delle detenutə, sostenendo che la possibilità di accedere alla cultura fosse di per sé una forma di compenso adeguata.
⎯ Pamela Diamante
ENG
The video essay The Poem (2022), accessible via a QR code, collects the stories of seven former inmates who served sentences in various Spanish jails. It examines the role of the “criminal” and their function within the prison system as a tool of control for the nation-state.
The Poem, which is part of the research project Human Resources (Germany, 2022), addresses biopolitical and exploitation issues arising from prison dynamics. As part of the reintegration programme, work-capable inmates are employed by both public and private companies. Human Resources hired some of this workforce for the arts institutions, involving some inmates in the management of the theater festival “Bodies Un-protected”. They were hired as kitchen assistants, access guards, waiters, cloakroom attendants, security staff and assistants to the artists.
Since this was a cultural project, the institution did not provide financial compensation for the inmates’ work, arguing that the opportunity to access culture was, in itself, an adequate form of remuneration.
⎯ Pamela Diamante
Núria Güell intende il suo lavoro artistico «come una pratica socialmente e politicamente necessaria in cui si mettono in gioco il culturale e il consolidato». Nei suoi progetti analizza le istituzioni che ci governano e smaschera gli abusi di potere consentiti ai margini della legalità da queste stesse istituzioni. Il suo processo di lavoro inizia con l’analisi di dati e situazioni, da cui solleva domande, seguite dallo svelamento, per realizzare infine un’azione con un impatto reale, spesso mirando ai punti ciechi del sistema.
La sua traiettoria artistica diventa un viaggio attraverso varie tematiche che evidenziano l’abuso di potere da parte di istituzioni come le banche, il sistema legislativo o le politiche di immigrazione.
⎯ Montse Badia, Artists in the Issue, Arts de la classe treballadora #33, 2024
Núria Güell understands her artistic work «as a socially and politically necessary practice in which the cultural and the established are put into play». In her projects, she analyzes the institutions that govern us and exposes the abuses of power allowed within the margins of legality by these same institutions. Her work process starts with the analysis of data and situations, raising questions, followed by exposure, to finally carry out an action with real impact, often targeting the system’s blind spots.
Her artistic trajectory becomes a journey through various issues that highlight the abuse of power by institutions such as banks, the legislative system, or immigration policies.
⎯ Montse Badia, Artists in the Issue, Arts de la classe treballadora #33, 2024