transfeminist festival of cinema, performance, music, dance, contemporary art, dialogues
“X”, tutto quello che non si può/deve/riesce a dire, non trova parole ed esplode nel petto, nello stomaco, nella bocca. E si incarna nei corpi – della performance, degli/dellə artistə, del nostro team, del nostro pubblico, della nostra città – nell’alterità degli incontri, nella chimica dello stupore, nel disorientamento di fronte all’ignoto, nel tempo che si ferma, scorre o si dilata.
10 anni di BIG! Di visioni differenti, immaginari insoliti, generi indefiniti, formati scomposti, mutazioni di sguardo, transizioni disciplinari. Di resistenza, culturale, irriverente, nella città di Bari, che comincia a delinearsi e farsi storia, allargare reti, aprire partecipazioni, consolidare posture. Pensavamo di aver fatto esperienza di tutto e invece X.
Gli eventi muovono verso X scenari apocalittici, disastrosi, brutali, e noi prontamente rispondiamo con X danze rituali e catartiche, azioni di posizionamento chiaramente X, storie di margine e confine XXX, scosse di attenzione. Aprite le orecchie, spalancate gli occhi!
Eco, flauto magico, magnete di creature meravigliose, apparizioni, presenze, il BIG X compone un programma xxx la cui somma delle singole parti non può che dare come risultato una gigantesca X. Magma, organismo, blob informe. Schegge impazzite, traiettorie fenomenali, attrazioni fatali. Nell’incognita come condizione dell’esistenza, il BIG, esperimento costante, ritrova l’equazione stessa del godimento. Buon compleanno!
Miki & Tita
‘X’, everything that cannot/should/should not be said, finds no words and explodes in the chest, in the stomach, in the mouth. And it is incarnate in the bodies – of the performance, of the/the artistsə, of our team, of our audience, of our city – in the otherness of encounters, in the chemistry of astonishment, in disorientation in the face of the unknown, in time that stops, flows or dilates.
10 years of BIG! Of different visions, unusual imagery, undefined genres, decomposed formats, mutations of gaze, disciplinary transitions. Of resistance, cultural, irreverent, in the city of Bari, which is beginning to take shape and make history, expand networks, open participations, consolidate postures. We thought we had experienced everything and instead X.
Events move towards X apocalyptic, disastrous, brutal scenarios, and we promptly respond with X ritual and cathartic dances, clearly X positioning actions, XXX margin and boundary stories, shocks of attention. Open your ears, open your eyes wide!
Echo, magic flute, magnet of marvellous creatures, apparitions, presences, the BIG X composes a programme xxx whose sum of the individual parts can only result in a gigantic X. Magma, organism, formless blob. Mad shrapnel, phenomenal trajectories, fatal attractions. In the unknown as a condition of existence, the BIG, constant experiment, finds the very equation of enjoyment.
Happy Birthday!
Miki & Tita
31.10.2024 ⎯ h 21
Teatro Kismet
⎯ DJ set
Dasha Rush trasforma le potenti forze della natura in brani sonori guidati dalle emozioni. Che si tratti della sua curiosità per l’astrofisica, del fascino verso i fenomeni naturali estremi o dei desideri più profondi della psiche umana, Dasha mette insieme i suoi sogni più selvaggi con una techno densa e stratificata, esplorazioni visive e arte performativa. Producer, DJ e artista multimediale originaria di Mosca ma residente da tempo a Berlino, è una figura di riferimento nella galassia della musica elettronica; si esibisce nei più importanti e ricercati club come Tresor, Berghain, Fabric, De School, e nei più importanti festival in giro per il mondo come il Mutek di Montreal, l’Ars Electronica di Linz, il L.E.V. Festival di Gijón, il MIRA di Barcellona, il TodaysArt dell’Aia, il Resonanz di Tokyo, l’Open Source Festival di Sopot, O Musica Danza Arte Terme di Diocleziano a Roma, il Berlin Atonal e il CTM.
Maestra indiscussa della consolle, Dasha Rush sarà protagonista del BIG X Opening Party con un DJ set vibrante che farà pulsare il dancefloor.
Dasha Rush transforms the powerful forces of nature into emotion-driven soundscapes. Whether it’s her curiosity about astrophysics, her fascination with extreme natural phenomena, or the deepest desires of the human psyche, Dasha puts her wildest dreams together with dense and layered techno, visual explorations, and performance art. A producer, DJ, and multimedia artist originally from Moscow but long based in Berlin, she is a prominent figure in the electronic music galaxy. Dasha performs at renowned clubs such as Tresor, Berghain, Fabric, and De School, as well as at major festivals around the world like Montreal’s Mutek, Linz’s Ars Electronica, Gijón’s L.E.V. Festival, MIRA in Barcelona, TodaysArt in The Hague, Resonanz in Tokyo, Sopot’s Open Source Festival, Rome’s O Musica Danza Arte Terme di Diocleziano, Berlin Atonal, and CTM.
An undisputed master of the console, Dasha Rush will headline the BIG X Opening Party with a vibrant DJ set that will make the dance floor pulse.
⎯ opening live set
I Crossing Avenue sono un duo formatosi a Bari nel 2012. La loro ricerca musicale attraversa le sonorità elettroniche e sperimentali della techno partendo dallo studio del patrimonio musicale popolare pugliese, le cui influenze confluiscono in ogni loro produzione.
Dopo la formazione dei Crossing Avenue, il duo ha creato Domus, collettivo non profit attivo nell’organizzazione di eventi segreti insieme ai suoi appassionati soci, stringendo nel corso degli anni legami artistici e personali con molti esponenti della scena elettronica romana, in particolare con Donato Dozzy e Neel.
Le produzioni uniche dei Crossing Avenue sono state pubblicate da etichette acclamate, fra cui Spazio Disponibile e Outis Music, e mostrano l’ampio spettro di contesti artistici a cui ogni volta si ispirano, come l’EP Piromanzia, che richiama le pellicole del cinema horror italiano come la Trilogia delle madri di Dario Argento, o l’EP Carmaleonte, che accompagna chi ascolta attraverso una corsa vorticosa verso il sentimento della pizzica pugliese.
Hanno suonato dal vivo in alcuni dei festival più importanti della scena techno sperimentale e deep, tra cui Berlin Atonal 2017, Parallel, Organik, Up To Date Festival, e in club come Berghain, Goa, Concrete, Shelter e Was.
Crossing Avenue is a duo formed in Bari in 2012. Their musical journey traverses electronic and experimental techno sounds, drawing from the wealth of traditional Apulian music, which influences every production they create. Following their formation, Crossing Avenue established Domus, a nonprofit collective organizing secret events with its dedicated members, fostering artistic and personal connections with many exponents of the Roman electronic music scene, particularly with Donato Dozzy and Neel. Their unique productions, released by acclaimed labels like Spazio Disponibile and Outis Music, reflect the broad spectrum of their artistic influences, as for example their EP Piromanzia, which is inspired by Italian horror films like Dario Argento’s Trilogy of the Mothers, while their EP Carmaleonte takes listeners on a whirlwind journey through the essence of Apulian pizzica. They have performed live at some of the most important festivals in experimental and deep techno, including Berlin Atonal 2017, Parallel, Organik, Up To Date Festival, and clubs like Berghain, Goa, Concrete, Shelter, and Was.
03.11.2024 ⎯ h 21
Teatro Kismet
⎯ performance D
A seguire TALK: Omar Rajeh dialoga con Renzo Francabandera.
Dance is not for Us è un solo coreografato e interpretato da Omar Rajeh, che ci porta nel suo universo autobiografico, guardando alla “performance” come atto di aggregazione ed esperienza condivisa. Il corpo danzante crea le proprie regole, la propria struttura e le proprie ispirazioni, come atto di speranza, in opposizione alle strutture di potere che riducono tali dinamiche a un atto di normalità e di
paura. Da solo sul palco, danza e parla di un passato intimo che non esiste più, di un’immagine sbiadita e anche ingannevole, di un tempo che non è diventato futuro. Le immagini, i significati, i sentimenti, le persone, i momenti felici, tutto si è congelato. Come se oggi avesse a che fare con un mondo senza passato.
Omar Rajeh ha avuto un ruolo significativo nella creazione di una scena della danza contemporanea in Libano. Ha fondato, a Beirut, Maqamat Beit El Raqs (2002) e BIPOD Beirut International Platform of Dance (2004), festival di danza fondamentale che offre un programma internazionale di spettacoli, workshop, conferenze e incontri. Con la sua compagnia Maqamat, che ha sede a Lione dal 2020, ha ottenuto dal Ministero della Cultura francese il riconoscimento di Chevalier de l’Ordre des Arts et des
Lettres «per il suo contributo e impegno al servizio della cultura». Nel corso di due decenni, Rajeh ha tessuto, esplorato e perfezionato un linguaggio coreografico unico e ha creato oltre venti opere dai profondi significati socio-politici, con cui ha partecipato a importanti festival di danza in tutto il mondo.
Con un’attenzione particolare all’inclusività e alla connessione, Rajeh ha cofondato il Masahat Dance Network, che abbraccia Libano, Siria, Palestina e Giordania, e la piattaforma MOULTAQA LEYMOUN, che promuove opportunità per artistə emergenti e affermatə residenti nei Paesi arabi. Come cofondatore di Citerne.live, piattaforma digitale, continua a innovare, collegando la tecnologia e le arti per una maggiore accessibilità.
Concept e coreografia: Omar Rajeh / Co-creazione: Mia Habis / Drammaturgia: Peggy Olislaegers / Composizione delle musiche: Joss Turnbull, Charbel Haber / Light Design e Direzione tecnica: Christian François / Coordinamento e diffusione: Amina Onsy / Amministrazione: Ilitza Georgieva / Una produzione di Cie Omar Rajeh & Maqamat / Con il supporto di DRAC – Auvergne Rhône-Alpes
Renzo Francabandera è artista, critico ed esperto dei linguaggi performativi contemporanei. Insegna Linguaggi dell’arte e media digitali presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, e dirige il magazine online di informazione sullo spettacolo paneacquaculture.netv.
Dance is Not for Us is a solo choreographed and performed by Omar Rajeh, taking us into his autobiographical universe and viewing the “performance” as an act of gathering and shared experience. The dancing body creates its own rules, structure, and inspirations, acting out of hope in defiance of power structures that reduce such dynamics to mere normalcy and fear. Alone on stage, he dances and speaks of a personal past that no longer exists, of a faded, even deceptive, image of a time that did not become future. Images, meanings, feelings, people, happy moments—all frozen. As if he were dealing with a world today without a past.
Omar Rajeh has played a significant role in creating a contemporary dance scene in Lebanon. He founded Maqamat Beit El Raqs in Beirut (2002) and the BIPOD Beirut International Platform of Dance (2004), a pivotal dance festival featuring an international program of performances, workshops, conferences, and meetings. With his company Maqamat, now based in Lyon since 2020, he was awarded the title of Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres by the French Ministry of Culture “for his contribution and commitment to culture.” Over two decades, Rajeh has woven, explored, and refined a unique choreographic language, creating over twenty works with profound socio-political meanings, which have been featured in major dance festivals worldwide.
With a special focus on inclusivity and connection, Rajeh co-founded the Masahat Dance Network, spanning Lebanon, Syria, Palestine, and Jordan, as well as the MOULTAQA LEYMOUN platform, which promotes opportunities for emerging and established artists in Arab countries. As co-founder of Citerne.live, a digital platform, he continues to innovate, bridging technology and the arts for greater accessibility.
Followed by a talk with Renzo Francabandera, artist, critic, and expert in contemporary performative languages. He teaches Art and Digital Media Languages at the University of Modena and Reggio Emilia and directs the online performance magazine paneacquaculture.net.
Concept, Scenography and Choreography: Omar Rajeh / Co-Creation: Mia Habis / Dramaturgy: Peggy Olislaegers / Music Composition: Joss Turnbull, Charbel Haber / Lighting design & Technical Director: Christian François / Coordination: Amina Onsy / Administration: Ilitza Georgieva / Production Cie Omar Rajeh & Maqamat / With the support of the DRAC Auvergne Rhône-Alpes
ideato e curato da Pamela Diamante
in coproduzione con Spazio Murat
conceived and curated by Pamela Diamante
in co-production with Spazio Murat
04.11.2024 ⎯ h 11
Biblioteca Metropolitana “De Gemmis”
⎯ talk
Una giornata di approfondimento sulle pratiche artistiche del collettivo artistico DEMOCRACIA in dialogo con Giuliana Schiavone, storica dell’arte, curatrice indipendente, docente, ricercatrice in Studi Interdisciplinari di Genere presso la Universidad de Alcalá de Henares (Madrid).
DEMOCRACIA, collettivo aperto fondato a Madrid nel 2006, mira a focalizzare la produzione artistica sulla collettività, il dissenso e il conflitto. Il lavoro di DEMOCRACIA è caratterizzato da interventi sociali e dall’uso dell’apparato della propaganda per politicizzare spazi e situazioni. Le istanze del collettivo si esprimono tramite forme che sovvertono e riposizionano il materiale estetico e la retorica testuale delle culture politiche occidentali. Così facendo, la pratica artistica muove una critica alle istituzioni, ai sistemi e alle convenzioni sociali, politiche ed economiche.
DEMOCRACIA ha esposto in mostre personali presso istituzioni e centri d’arte come Prometeo Gallery a Milano (2023), La Panera a Lleida, Spagna (2019), Station Museum of Contemporary Art a Houston, USA (2019), Rua Red a Dublino (2018), Arts Santa Mònica a Barcellona (2015), Frankfurter Kunstverein a Francoforte (2013), Hirshhorn Museum, Washington DC (2012), e ha partecipato, fra le altre, alle Biennali di Varsavia (2020), Istanbul (2020), Lubiana (2013), Stati Uniti (2012), L’Avana (2009), Taipei, Taiwan (2008)e Göteborg, Svezia (2007).
DEMOCRACIA collective in conversation with Giuliana Schiavone
Contemporary Art Focus curated by Pamela Diamante in co-production with Spazio Murat.
A day of insight into the artistic practices of the DEMOCRACIA collective in conversation with Giuliana Schiavone, art historian, independent curator, lecturer, and researcher in Gender Interdisciplinary Studies at the Universidad de Alcalá de Henares (Madrid).
DEMOCRACIA, an open collective founded in Madrid in 2006, focuses its artistic production on community, dissent, and conflict. The collective’s work is characterized by social interventions and the use of propaganda tools to politicize spaces and situations. Through forms that subvert and reposition the aesthetic material and textual rhetoric of Western political cultures, DEMOCRACIA’s art critiques institutions, systems, and social, political, and economic conventions.
DEMOCRACIA has presented solo exhibitions at institutions and art centers such as Prometeo Gallery in Milan (2023), La Panera in Lleida, Spain (2019), Station Museum of Contemporary Art in Houston, USA (2019), Rua Red in Dublin (2018), Arts Santa Mònica in Barcelona (2015), Frankfurter Kunstverein in Frankfurt (2013), Hirshhorn Museum, Washington DC (2012), and participated in various biennials, including those in Warsaw (2020), Istanbul (2020), Ljubljana (2013), the United States (2012), Havana (2009), Taipei, Taiwan (2008), and Gothenburg, Sweden (2007).
05.11.2024 ⎯ h 19
Spazio Murat
⎯ exhibition opening
BIG – Bari International Gender festival presenta Enjoy the collapse, mostra personale di Democracia, collettivo aperto in cui convergono attivistə e artistə.
Il progetto espositivo si articola attraverso diverse forme d’azione, concepite come mezzi espressivi per far performare il corpo sociale in spazi pubblici. È il caso di Order, opera video strutturata in tre atti come un dramma lirico, che vede in Act I, Eat the rich/Kill the poor la partecipazione dei New Black Panther di Houston esibire, in una manifestazione armata, una serie di slogan come costruzione poetica.
In Welfare State, Democracia documenta e rielabora la demolizione di El Salobral, la più grande bidonville europea che sorgeva a sud di Madrid: come in un grande show, in quest’opera video il pubblico istiga le ruspe alla distruzione totale. Nel libro Contra la Democracia, scritto sotto il nome di Grupos Anarquistas Coordinados, invece, emerge un’analisi della democrazia come espressione del sistema di dominio: secondo la Audiencia Nacional spagnola, il possesso di questo libro è segno di appartenenza a un’organizzazione terroristica.
Includendo, infine, la curatela fra le varie declinazioni delle proprie pratiche artistiche, il collettivo Democracia ha scelto di invitare a Enjoy the collapse l’artista spagnola Núria Güell, il cui lavoro è uno strumento di denuncia sociale per sfidare le strutture di potere e le norme morali stabilite, sfiorando spesso il limite della legalità.
Per tutta la durata della mostra sarà presente una selezione di libri per approfondimenti tematici e teorici a cura di Luca Musacchio.
La mostra Enjoy the collapse sarà visitabile dal 6 al 22 novembre, nei seguenti orari:
martedì-sabato dalle ore 10.00 alle 20.00 – domenica e lunedì: chiuso.
Ticket al botteghino di Spazio Murat
Contemporary Art Focus curated by Pamela Diamante
In co-production with Spazio Murat
BIG – Bari International Gender festival presents Enjoy the Collapse, a solo exhibition by Democracia, an open collective uniting activists and artists. This exhibition project features various forms of action conceived as expressive means to perform the social body in public spaces. In the video Order, structured in three acts like an opera, Act I, Eat the rich/Kill the poor, involves the participation of Houston’s New Black Panthers in an armed protest, showcasing a series of slogans as poetic constructs.
In Welfare State, Democracia documents and reinterprets the demolition of El Salobral, Europe’s largest slum located south of Madrid. In this video work, the audience encourages the bulldozers toward total destruction, as if part of a grand show. In the book Contra la Democracia, authored under the name Coordinated Anarchist Groups, democracy is analyzed as an expression of the system of domination: according to Spain’s National Court, possession of this book is considered an indicator of affiliation with a terrorist organization.
Additionally, incorporating curatorial work into its various artistic practices, Democracia has invited Spanish artist Núria Güell to Enjoy the Collapse. Güell’s work serves as a tool for social critique, challenging power structures and established moral norms, often pushing the boundaries of legality.
The Enjoy the Collapse exhibition will be open for viewing from November 6 to 24 during the following hours:
Tuesday-Saturday from 10:00 AM to 8:00 PM – Sunday and Monday: Closed.
Tickets available at the Spazio Murat box office.
A selection of books curated by Luca Musacchio will be available throughout the exhibition for thematic and theoretical exploration.
06.11.2024 ⎯ h 21
Teatro Kismet
⎯ performance D
In collaborazione con Puglia Culture ⎯ DAB ospita BIG
Audio descrizione poetica (per un pubblico cieco) a cura di Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino (Al Di Qua Artist)
Aprendo il campo all’ascolto di risonanze profonde tra la quotidianità e il passato, tra il mondo materiale e una dimensione puramente percettiva, Aristide Rontini dialoga con l’eredità di Pier Paolo Pasolini. La prospettiva di questo solo fa luce sul corpo come luogo di trasformazione e visioni immaginifiche. «La sparizione delle lucciole», evocata da Pasolini nel suo articolo del 1975, è un’immagine che sostiene il processo creativo “da dentro”. Senza apparire metaforicamente nel corpo che si pone all’attenzione degli spettatori, la lucciola pasoliniana rappresenta innanzitutto una postura poetica. Illuminata da una luce che rinfrange tutte le forme di presenza che il corpo di Aristide Rontini è in grado di incarnare, non pone limite allo sguardo di chi osserva. La danza è portatrice di una diversità che non è più solo auspicata, promossa, celebrata e descritta, ma pienamente vissuta. Tra vissuto interiore ed esteriore – tra vécu e ressenti – il corpo si espone e danza, ponendosi al di fuori
di un’univoca lettura.
Di e con: Aristide Rontini / Dramaturg: Gaia Clotilde Chernetich / Musiche Originali Live: Vittorio Giampietro / Disegno Luci: Giulia Pastore / Tecnico Luci: Angelo Generali / Collaborazione produttiva Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Ass. Cult. Nexus – Aps. Con il sostegno di Versiliadanza, Onassis AiR nell’ambito del progetto Europe Beyond Access cofinanziato dal programma Europa Creativa, Progetto Residenze Artistiche 2022/2023 Area Cultura Comune di Imola, Masque Teatro. Con il sostegno di MiC – DIREZIONE GENERALE SPETTACOLO per il progetto RIFRAZIONI di Oriente Occidente, APS Arcigay Il Cassero / Gender Bender, Centro Servizi Culturali Santa Chiara, APS Fuori Luogo (Festival Fisiko!), IAC – Centro Arti Integrate, Menhir/Le Danzatrici en plein air, TeatroMenzatì/Tex il teatro dell’ExFadda, Associazione Nexus, Versiliadanza. Si ringrazia Ass. Altriballetti.
In collaboration with Puglia Culture – DAB hosts BIG
Poetic Audio Description (for a visually impaired audience) curated by Giuseppe Comuniello and Camilla Guarino (Al Di Qua Artist)
Aristide Rontini explores the deep resonances between everyday life and the past, between the material world and a purely perceptual dimension, in dialogue with the legacy of Pier Paolo Pasolini. This solo performance sheds light on the body as a space of transformation and imaginative vision. “The disappearance of fireflies”, referenced by Pasolini in his 1975 article, is a powerful image that drives this creative process “from within.” Without appearing metaphorically in the body presented to the audience, Pasolini’s firefly embodies a poetic stance. Illuminated by a light that refracts every form of presence that Rontini’s body can express, it opens up a boundless perspective for the viewer. Dance becomes a bearer of diversity that is no longer just desired, celebrated, or described but fully lived. Bridging inner and outer experiences, the body exposes itself in dance, resisting a singular interpretation.
Created and performed by: Aristide Rontini / Dramaturg: Gaia Clotilde Chernetich / Original Live Music: Vittorio Giampietro / Lighting Design: Giulia Pastore / Lighting Technician: Angelo Generali / Production Collaboration: Emilia Romagna Teatro ERT / National Theater, Ass. Cult. Nexus – Aps
Supported by Versiliadanza, Onassis AiR as part of the Europe Beyond Access project co-funded by the Creative Europe program, Artistic Residencies Project 2022/2023, Imola Municipality, Masque Teatro. With the support of MiC – DIRECTORATE GENERAL FOR PERFORMING ARTS for the RIFRAZIONI project by Oriente Occidente, APS Arcigay Il Cassero / Gender Bender, Centro Servizi Culturali Santa Chiara, APS Fuori Luogo (Festival Fisiko!), IAC – Centro Arti Integrate, Menhir/Le Danzatrici en plein air, TeatroMenzatì/Tex il teatro dell’ExFadda, Associazione Nexus, Versiliadanza. Special thanks to Ass. Altriballetti.
07.11.2024 ⎯ h 21
Teatro SPAZIO 13
⎯ performance T
MANIFESTO è un omaggio a Pedro Lemebel, attivista, intellettuale, performer cileno nato nel 1952 e morto nel 2015 lasciando un vuoto incolmabile nella cultura del suo Paese. Le sue opere rappresentano un urlo sarcastico e amaro contro la dittatura, per la liberazione dell’umanità.
Lemebel forma nel 1987 il collettivo Las Yeguas del Apocalipsis, trasformandosi in un mito della scena artistica cilena e nel simbolo internazionale della liberazione sessuale. I suoi testi, le sue performance e soprattutto i suoi discorsi nel programma Cancionero, che conduce per Radio Tierra, rappresentano un vero e proprio manifesto della cultura queer. Ritratti, atmosfere, paesaggi, perle e cicatrici che mettono in ordine la memoria recente. Leggere Lemebel in un momento in cui le forze conservatrici si stanno di nuovo risvegliando è, oggi come allora, un atto fortemente rivoluzionario.
MANIFESTO trae ispirazione da una poesia contenuta nella raccolta Folle affanno. Cronache del contagio, sua ultima opera pubblicata da Edicola Edizioni, in cui Lemebel offre una visione inedita delle persone omosessuali e trans in America Latina, mentre combattono la dittatura di Pinochet e la dilagante epidemia di Aids. Una poesia-manifesto, Parlo in nome della mia differenza, che Lemebel proclamò durante un incontro della sinistra cilena, affermando la propria diversità.
Nicole De Leo, artista, attrice, attivista e vice-presidente del MIT movimento identità Trans, con la collaborazione dello studioso Ariase Barretta, ripercorre alcuni dei testi cult di Pedro Lemebel e ci accompagna attraverso le sue parole: parole scritte sul corpo e scagliate contro l’omotransfobia di ieri e di oggi.
Consulenza e collaborazione artistica di Ariase Barretta / Direzione tecnica di Mario Di Martino / Progetto a cura di MIT movimento identità Trans.
MANIFESTO pays tribute to Pedro Lemebel, the Chilean activist, intellectual, and performer, born in 1952 and passed away in 2015, whose legacy left an indelible mark on Chilean culture. His works serve as a sarcastic, bitter outcry against dictatorship, championing human liberation.
In 1987, Lemebel co-founded the collective Las Yeguas del Apocalipsis, establishing himself as a legend in the Chilean art scene and a global symbol of sexual liberation. His writings, performances, and especially his speeches on the Cancionero program for Radio Tierra represent a true manifesto of queer culture, bringing forth portraits, atmospheres, landscapes, pearls, and scars that organize the collective memory of recent times. Today, reading Lemebel, especially in an era where conservative forces are re-emerging, remains as revolutionary as ever.
MANIFESTO draws inspiration from a poem in Folle affanno. Cronache del contagio, Lemebel’s last work published by Edicola Edizioni, provides a unique perspective on LGBTQ+ individuals in Latin America as they struggle against Pinochet’s dictatorship and the AIDS epidemic. In the manifesto-poem I Speak for My Difference, Lemebel boldly asserted his identity during a Chilean leftist gathering.
Nicole De Leo—artist, actress, activist, and Vice-President of MIT (Trans Identity Movement)—with scholar Ariase Barretta, revisits some of Lemebel’s cult texts, guiding us through his impactful words, written on the body and hurled against the homophobia and transphobia of both past and present.
Artistic consultation and collaboration: Ariase Barretta / Technical direction: Mario Di Martino / Project curated by: MIT – Trans Identity Movement
08.11.2024 ⎯ h 20
Arena ExpostModerno
⎯ performance D
Creazioni selezionate per la Vetrina della giovane danza d’autore 2023
«È sempre molto complicato sapere dove si sta. È sempre molto complicato proteggere l’innocenza abbastanza da poter tenere gli occhi aperti su tutto, l’anima spalancata su tutto» — Ettore Sottsass
Un solo corpo centralizza gli sguardi, ma li porta ad osservare i dintorni. La materia è densa e forte, ma anche delicata e frammentata. Il suono si fa ambiente, ma ne definisce gli spazi. La voce emerge, ma svanisce pian piano. Un solo corpo, ma molte vite.
L’indagine che There is a Planet intende portare avanti prende ispirazione dalla mostra fotografica di Ettore Sottsass alla Triennale di Milano (2017-18), da cui trae l’omonimo titolo. Sono fotografie, scattate in quarant’anni di viaggi intorno al mondo, che riguardano l’abitare e in generale la presenza dell’uomo sul pianeta: tra le pagine scorrono gli scenari incontaminati della natura (panorami di fiumi, foreste, distese marine, rocce) e immagini di architetture, case, persone, situazioni particolari, profondamente umane.
«Mi interessa condurre una ricerca intrinseca al luogo» scrive Michelle Scappa, autore della performance. «Distanziarmi dall’ambiente teatrale, attraverso un’indagine del corpo negli spazi. Un corpo che si abbandona, che osserva, che include, che comunica. Restituire al mondo umanità. Allo stesso tempo proporre uno sguardo che deraglia dall’antropocentrico e si poggia sul fuori, sulla natura e sull’ambiente. There is a Planet in quanto il nostro è uno ed un solo pianeta».
Idea: Michelle Scappa / Performer: Aldo Nolli / Musica originale: Francesco Giubasso / Produzione: Company Blu
Selected creations for the 2023 Young Dance Author Showcase
“It’s always very complicated to know where you are. It’s always very complicated to protect innocence enough to keep your eyes open to everything, your soul wide open to everything” — Ettore Sottsass
In There is a Planet, a single body draws focus, yet it directs our gaze outward. The material appears solid and powerful, yet also fragile and fragmented. Sound shapes the environment, defining space, while a voice rises only to fade gradually. One body, but countless lives.
The inspiration for this piece comes from Ettore Sottsass’ photographic exhibition at the Triennale di Milano (2017-18), sharing the same name. These photographs, taken over forty years of travels around the world, explore the concept of dwelling in general and humanity’s presence on the planet. They juxtapose untouched natural scenes—rivers, forests, ocean expanses, rocks—with images of architecture, homes, people, and uniquely human situations.
“I’m interested in exploring place intrinsically,” writes Michelle Scappa, creator of the performance. “I aim to distance myself from theatrical spaces through an investigation of the body within various environments—a body that surrenders, observes, includes, and communicates. The aim is to give humanity back to the world while also presenting a perspective that shifts away from the anthropocentric and focuses outward, on nature and the environment. There is a Planet because ours is one and only one planet.”
Concept: Michelle Scappa / Performer: Aldo Nolli / Original Music: Francesco Giubasso / Production: Company Blu
08.11.2024 ⎯ h 21:30
SPAZIO 13
⎯ live concert
Violent Scenes è il Nuovo Teatro Greco. Custode della lezione di Euripide e di Godard, disprezza le rappresentazioni teatrali contemporanee a portata di telecomando, e riafferma la Tragedia come atto non-violento. Violent Scenes è una litania nel tentativo di restare umani. Con l’uscita dell’ultimo EP Rebirth, la band ha ricominciato a suonare live: una rinascita post-pandemica intrinseca alla Natura. Nel 2023 hanno presentato l’EP negli USA con un tour lungo 15mila km.
«Può la canzone d’autore (in lingua inglese) sposarsi con un suono dilatatissimo, rarefatto e fortemente sperimentale? I Violent Scenes ci sono riusciti. “Rebirth” è il nuovo EP che segna la rinascita stilistica del gruppo, che parte dal post-rock e dalla psichedelia per approdare ad un rock sperimentale, passando per l’ambient-glitch elettronica.» (Time Zones XXXVII).
Giorgio Cuscito: voce, testi, basso elettrico / Gianfranco Maselli: chitarra elettrica, basso elettrico / Gianvito Novielli: chitarra elettrica, electronics / Antonio Iacovazzi: batteria, electronics, programming
(National Preview)
Violent Scenes is the New Greek Theater. Embracing lessons from Euripides and Godard, it rejects contemporary, easily digestible theatrical formats and reasserts Tragedy as a non-violent act. Violent Scenes is a litany, an attempt to remain human. With the release of their latest EP, Rebirth, the band has returned to live performances—a post-pandemic revival deeply intertwined with nature. In 2023, they presented the EP across the U.S. on a 15,000-kilometer tour.
“Can songwriting (in English) merge with an expansive, ethereal, and heavily experimental sound? Violent Scenes have succeeded. ‘Rebirth’ is the new EP marking the stylistic rebirth of the group, evolving from post-rock and psychedelia to experimental rock, and incorporating ambient-glitch electronic elements.” (Time Zones XXXVII)
Giorgio Cuscito: vocals, lyrics, electric bass / Gianfranco Maselli: electric guitar, electric bass / Gianvito Novielli: electric guitar, electronics / Antonio Iacovazzi: drums, electronics, programming
⎯ performance D
L’Oracolo brucia nel fuoco fatto coi resti della raccolta che ci siamo lasciatə dietro. Ha un corpo “stretto, difficile, essenziale”, sotto il suo manto di bugie, ora che l’aria stessa, intorno, è fatta di carbone. L’azione, da un poema di Audre Lorde, si situa nello scarto operato da nuove teorie del genere e lotte per la decolonizzazione.
Concept e performance: Elisabetta Sbiroli / da un poema di Audre Lorde / musica: Aurora Lacirignola / sound: Massimo Bonuccelli
The Oracle burns in a fire made from the remnants of what we’ve left behind. It has a “tight, difficult, essential” body, beneath its cloak of lies, now surrounded by an air thickened with charcoal. This piece, based on a poem by Audre Lorde, situates itself within the gaps created by emerging gender theories and decolonization struggles.
Concept and Performance: Elisabetta Sbiroli / Inspired by a poem by: Audre Lorde / Music: Aurora Lacirignola / Sound: Massimo Bonuccelli
10.11.2024 ⎯ h 18
CINEMA ABC
⎯ BIG Film
Palestina/Norvegia 2024 ⎯ 95′
Film vincitore del Teddy Award come Miglior documentario alla 74ª Berlinale
V.O. con sottotitoli in italiano
Un collettivo di attivistə palestinesi e israelianə documenta l’occupazione militare e i crimini commessi dall’esercito e dai coloni israeliani nei villaggi palestinesi in Cisgiordania: assalti alle popolazioni indigene, distruzione di abitazioni e fattorie, evacuazioni coatte, sequestri di persona, in un crescendo di ingiustizie che culminano nel famigerato attacco del 7 ottobre del 2023 da parte di Hamas. Contro ogni preconcetto, il film attesta anche la grande amicizia che lega il regista palestinese Basel Adra all’attivista e giornalista israeliano Yuval Abraham che, rischiando la propria vita, si batte insieme a lui per denunciare l’occupazione.
Insieme poi ritireranno il Teddy Award come Best Documentary all’ultimo Festival del Cinema di Berlino, scatenando una polemica internazionale a seguito del discorso di premiazione di Abraham che invocava il cessate il fuoco a Gaza. Dopo il discorso, che i media israeliani hanno definito antisemita mettendo in imbarazzo la ministra degli esteri tedesca Claudia Roth, Abraham ha ricevuto minacce di morte che gli hanno impedito il ritorno in patria.
A dialogare con il pubblico in sala Mohammad Afaneh, Presidente della Comunità Palestinese di Puglia e Basilicata.
La proiezione è in V.O. con sottotitoli.
A collective of Palestinian and Israeli activists documents the military occupation and crimes committed by the Israeli army and settlers against Palestinian villages in the West Bank, including assaults on indigenous populations, destruction of homes and farms, forced evacuations, and kidnappings. The documentary builds toward the infamous attack on October 7, 2023, by Hamas. Challenging preconceived notions, the film also highlights the strong friendship between Palestinian director Basel Adra and Israeli activist-journalist Yuval Abraham, who, risking his life, joins forces to expose the occupation. Together, they later received the Teddy Award for Best Documentary at the Berlin International Film Festival. This sparked international debate following Abraham’s acceptance speech, which called for a ceasefire in Gaza and was criticized as antisemitic by Israeli media, leading to threats against him that prevented his return home.
Guest Speaker: Mohammad Afaneh, President of the Palestinian Community of Puglia and Basilicata, will engage with the audience.
The screening will be in the original language with italian subtitles.
10.11.2024 ⎯ h 21:30
Teatro Abeliano
⎯ performance D
Creazioni selezionate per la Vetrina della giovane danza d’autore 2023
In collaborazione con ResExtensa Centro Nazionale di Produzione della Danza
Attraversando danza, parole e proiezioni video, il solista esplora aspetti della vita in scena e le trasformazioni che un corpo affronta quando è sotto i riflettori. In una scissione tra corpo e immagine, il danzatore si scompone, celando o mostrando parti di sé nel tentativo di soddisfare le richieste tipiche della sua professione.
Illustrando esperienze personali e testimonianze altrui, A Solo in the Spotlights punta il riflettore verso un performer che, dopo anni di silenzio, prende la parola e si interroga: Come trovare un’autenticità quando bisogna ricoprire un ruolo? È possibile accontentare il pubblico, i datori di lavoro e sé stessi?
Ispirato alle storie di grandi personaggi e dei loro celebri interpreti, A Solo in the Spotlights prova a rispondere a questi quesiti. Una dedica a Norma, Amy e a chi vuole ballare.
Vittorio Pagani è un performer e coreografo milanese che esplora temi come la performatività e la sovversione. Nel 2018 si unisce al Ballet Junior de Genève e balla le opere di coreografi influenti quali Marcos Morau, Jan Martens, Olivier Dubois, Hofesh Shechter. Nel 2021 crea il passo a due Around 5:65, selezionato per RIDCC2022. Nel 2023 consegue la Laurea Magistrale in Expanded Dance Practice alla University of Arts London, e il suo A Solo in the Spotlights viene selezionato per Resolution2023, la Vetrina della Giovane Danza d’Autore 2023, e Aerowaves2024, e danzato in numerosi festival italiani ed europei. Dal 2023 fa parte di LARVÆ, collettivo di professionistə dello spettacolo supportato dalla Compagnia Equilibrio Dinamico.
Ideazione e creazione: Vittorio Pagani / Interprete: Vittorio Pagani / Aiuto alla drammaturgia: Hannes Langolf, Martin Hargreaves / Testi originali: Vittorio Pagani / Video: Vittorio Pagani / Produzione: The Place London / Co-produzione: LARVÆ / Produzione esecutiva: Equilibrio Dinamico Company / Disegno Luci: Mark Webber / Costumi: Bruna Scazzosi / Musiche di Adolphe Adam, Tomat, kwajbasket, Patti Smith e Allen Ginsberg, e Queen.
Selected creations for the Young Auteur Dance Showcase 2023
In collaboration with ResExtensa National Production Center for Dance
Through dance, words and video projections, the soloist explores aspects of life on stage and the transformations a body undergoes when in the spotlight. Split between body and image, the dancer breaks down, concealing or showing parts of themself in an attempt to meet the typical demands of his profession.
Drawing on both personal experiences and testimonies of others, A Solo in the Spotlight shines this spotlight on a performer who, after years of silence, takes to the floor and asks: How do you find authenticity when you have to play a part? Is it possible to please audiences, employers and oneself?
Inspired by the stories of icons and their greatest roles, A Solo in the Spotlight tries to answer these questions. Dedicated to Norma, Amy and all those who want to dance.
Vittorio Pagani is a Milanese performer and choreographer who explores themes such as performativity and subversion. In 2018 he joined Ballet Junior de Genève and danced the works of influential choreographers such as Marcos Morau, Jan Martens, Olivier Dubois, and Hofesh Shechter. In 2021 he creates the pas de deux Around 5:65, selected for RIDCC2022. In 2023 he received his Master’s Degree in Expanded Dance Practice at the University of Arts London, and his A Solo in the Spotlight was selected for Resolution2023, the Young Auteur Dance Showcase 2023, and Aerowaves2024, and danced at numerous Italian and European festivals. Since 2023 he has been a member of LARVÆ, a collective of performing arts professionalsə supported by Compagnia Equilibrio Dinamico.
Concept and creation: Vittorio Pagani / Performer: Vittorio Pagani / Dramaturgy assistance: Hannes Langolf, Martin Hargreaves / Original texts: Vittorio Pagani / Video: Vittorio Pagani / Production: The Place London / Co-production: LARVÆ / Executive Production: Equilibrio Dinamico Company / Lighting Design: Mark Webber / Costumes: Bruna Scazzosi / Music by Adolphe Adam, Tomat, kwajbasket, Patti Smith and Allen Ginsberg, and Queen.
11.11.2024 ⎯ h 18
Hotel Imago
⎯ public program
Incontro con espertə, artistə, operatori e operatrici culturali
Per partecipare all’incontro, occorre prenotarsi inviando una mail a prenotazionibig@gmail.com
Il titolo di un film del 1993, diretto da Wim Wenders, diventa ispirazione del desiderio di esercitare nuove prossimità all’essere, indagare nuove affinità dello sguardo, sentire similmente quello che non era, vivere un altro tempo e subire un’altra morte in maniera affine.
Inauguriamo durante BIGX il primo di una serie di appuntamenti dedicati all’incontro tra esseri viventi, in movimento (artistə, operatorə, espertə e non), con l’obiettivo di avvicinarsi, per misurare quale distanza separa ognunə dal contesto locale, quello apparentemente più prossimo.
Quant’è lontana la realtà a te più vicina? Quale campo visivo riesci a percepire dalla tua posizione in questo contesto? Qual è la soglia della tua immaginazione e del tuo dolore? Cosa ti manca e cosa, invece, vorresti donare? Come stai?
Queste sono alcune delle domande a cui siete invitatə a rispondere durante gli incontri privati di “Cosi lontano cosi vicino”. Uno speed-date in cui espertə artistə operatorə condividono e propongono sensibilità, progettualità e motivazioni.
Per partecipare all’incontro, occorre prenotarsi inviando una mail a prenotazionibig@gmail.com.
So near yet so far
(Gathering for and with experts, artist and cultural workers)
The title of Wim Winders’ 1993 film is the inspiration for the desire to exercise new proximities to being, to investigate new affinities of gaze, to feel what was not felt, to experience another time and undergo yet another death.
This is BIGX’s inaugural series of appointments dedicated to the encounter between living, moving beings (artists, cultural workers, experts and non-experts), with the aim of getting closer to one another, measuring the distance that separates each person from their local context, apparently the closest.
How far away is the reality closest to you? What field of vision can you perceive from your position in this context? What is the threshold of your imagination and pain? What are you lacking and what, conversely, would you like to give? How are you doing?
These are some of the questions you are invited to answer during the private meetings of “So near yet so far”. A speed-date in which experts, artists and cultural workers share and propose feelings, plans and motivations.
To attend the gathering, please book by sending an email to prenotazionibig@gmail.com.
12.11.2024 ⎯ h 19
SPAZIO 13
⎯ public program
Conversazione con le Associazioni del Tavolo tecnico LGBTQIA+ del Comune di Bari
Come ci fa sentire sederci tavola? Il tavolo ha quattro gambe e mille facce. È un luogo di ritrovo, convivialità, scambio, ma anche di domande scomode, notti passate a studiare e cene a cui non avevamo voglia di andare.
Questa volta vogliamo aggiungere un posto al Tavolo per parlare di noi, delle nostre idee e delle vostre e ovviamente del Tavolo!
Servizio di interpretariato LIS finanziato dal Fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia, D.P.C.M. 14.02.2023, progetto UO Disabilità e DSA, Università degli studi di Bari Aldo Moro.
Ingresso libero
ADDING A SEAT AT THE TABLE
In conversation with the organisations representing Bari City Council’s LGBTQIA+ Advisory Panel
How does it make us feel to sit at the table, any table? An object with four legs and a thousand faces. It is a gathering place, a palace for conviviality and exchange, but also for uncomfortable questions, long nights spent studying and dinners we weren’t that keen on attending.
This time, we want to add a seat at the table to talk about us, our ideas and yours, and of course the Tavolo itself (the Advisory Panel).
Italian Sign Language interpreting service funded by the Fund for the inclusion of deaf and hard of hearing people, D.P.C.M. 14.02.2023, UO Disability and DSA project, University of Bari Aldo Moro.
Free admission
13.11.2024 ⎯ h 21
Teatro SPAZIO 13
⎯ performance T
ANTEPRIMA NAZIONALE
Come si è trasformato il corpo nel corso del tempo? Dalle battaglie per la sua liberazione ad oggi. Dal corpo alla “moltitudine di corpi”. Corpo quale confine tra noi e l’altro: il mondo.
Corpi leggeri intende esplorare quei confini con frivolezza e assenza di gravità per provare a restituire una mappa di questo viaggio.
Animalenta è femmina. Nasce nel 2014 sotto forma di cooperativa teatrale, fondata e costituita da artiste donne, attraverso il bando Nidi – Fondo di sostegno per le nuove iniziative di impresa. Drammaturgie originali, spettacoli teatrali, performance site specific e formazione sono gli ambiti di cui si occupa prevalentemente, affrontando tematiche sociali legate a gender equality, identità di genere, woman empowerment con l’obiettivo di contrastare gli stereotipi, il sessismo, la violenza, la xenofobia, coinvolgendo in modo particolare le nuove generazioni. Animalenta collabora con le associazioni antiviolenza che operano in tutta Italia. La condizione delle donne nella storia e nella contemporaneità diviene così primo fulcro di indagine attraverso ricerche biografiche mirate e scritture originali. Nel 2015 scAlzati (violenza domestica) è finalista a MarteLive (Roma). Ondina La Sirena Bambina nel 2016 è semifinalista al Premio Scenario. Nel 2018 Farfalle – Storia delle sorelle Mirabal riceve il patrocinio di Amnesty International. Nel 2019 lo spettacolo Zvi Zvi Rosa Luxemburg inizia il suo percorso di ricerca durante la residenza artistica “Intramur’Art” all’interno della Casa di Reclusione di Turi (BA). L’azione è parte del progetto “Il teatro che ti cambia. Periferie al centro – Intervento di inclusione sociale e culturale della Regione Puglia” di cui Animalenta è capofila, assieme alle associazioni Senza Piume e Ombre.
Con Ilaria Cangialosi e Rossana Cannone / Drammaturgia e regia: Ilaria Cangialosi / Nuova produzione ANIMALENTA
National Preview
How has the body been transformed over time? From the battles for its liberation to today. From the body to the “multitude of bodies.” Body as a boundary between us and the other: the world.
Corpi leggeri (Light Bodies) intends to explore those boundaries with frivolity and weightlessness in order to sketch a map of this journey.
Animalenta is female. It was founded in 2014 as a theatrical cooperative by a group of women artists, via the Nidi – Support Fund for new business initiatives. The cooperative works in the fields of new writing, theatrical shows, site-specific performances and training, addressing social issues related to gender equality, gender identity and women’s empowerment. This work aims to counter stereotypes, sexism, violence and xenophobia, working in particular with younger generations. Animalenta collaborates with anti-violence organisations operating throughout Italy. The condition of women throughout history and today is therefore the prime focus of all investigation, through targeted biographical research and original writing. In 2015 scAlzati (domestic violence) was a finalist at MarteLive (Rome). In 2016 Ondina La Sirena Bambina was a semifinalist at the Premio Scenario. In 2018 Farfalle – Story of the Mirabal Sisters received sponsorship from Amnesty International. In 2019, the show Zvi Zvi Rosa Luxemburg began its research process during the artistic residency “Intramur’Art” at Turi’s correctional facility in Apulia. This work is part of the project “Theatre that changes you. Peripheries to the centre – Social and cultural inclusion project by Regione Puglia” which Animalenta facilitates, along with the organisations Senza Piume and Ombre.
With Ilaria Cangialosi and Rossana Cannone / Dramaturgy and direction: Ilaria Cangialosi / New production ANIMALENTA
14.11.2024 ⎯ h 21
Fondazione “Pino Pascali” – Polignano a mare (BA)
⎯ performance D
Lemmy B. è uno stravolgimento di prospettiva nel definirsi, una decisione radicale nel pensarsi. Non attendere, agire. Una soggettività non prevista si manifesta e afferma la volontà di essere presenza generativa in un sistema dominante che adotta la paura come elemento fondante, all’interno di uno schema di controllo meticoloso, asfissiante. L’estetico e il politico si instaurano reciprocamente nello spazio abitato da Lemmy B. e stimolano pratiche trasformative attraverso le quali il soggetto si apre a un divenire non determinato.
Nunzia Picciallo è un’artista multidisciplinare nata in Italia. Le sue creazioni spaziano tra danza, performance e arti visive. L‘indagine che caratterizza il suo lavoro di creazione si pone come mutevole e continua ricerca delle dinamiche fondative tra il corpo inteso come soggettività in divenire e il sistema/spazio; di conseguenza l’atto performativo diviene possibilità di aprire dialogicità diffuse e invita a una presenza oltre la superficie e l’immagine. Ha ricevuto vari premi e riconoscimenti: Terzo Premio Performance al 27° Internationales Solo Tanz Theater Festival di Stoccarda; Premio SAI festival e Premio Masdanza; Premio Incentivo alla scrittura coreografica Cortoindanza 2023; artista selezionata per Stray Birds Dance Platform 2023 e per la Vetrina della giovane danza d’autore nel 2022; vincitrice di Circle Contemporary Dance Contest 2021.
Creazione, visual, performance: Nunzia Picciallo / Suoni: Brandon LaBelle, Nunzia Picciallo / Accompagnamento drammaturgico e testo di sala: Tita Tummillo De Palo / Produzione esecutiva: Equilibrio Dinamico / Co-produzione: Fondazione Fabbrica Europa, Associazione Culturale Ri.E.S.Co. – Network Internazionale Danza Puglia. Con il supporto di Spin Time Labs, Vincitore del progetto CURA 2024 con il supporto di PARC Performing Arts Research Center – Firenze, e La Contrada Teatro Stabile di Trieste. Progetto selezionato dell’ambito di Boarding Pass Plus 22-24 con il supporto di Short-Theatre e Materiais Diversos. Finalista al Premio TWAIN_direzioni Altre.
Lemmy B. is a shift in perspective in defining oneself, a radical decision in thinking about oneself. No more waiting; act. An unforeseen subjectivity manifests itself and asserts the will to be generative presence in a dominant system that adopts fear as its founding element, within a meticulous, asphyxiating pattern of control. The aesthetic and the political are mutually established in the space inhabited by Lemmy B. and stimulate transformative practices through which the subject opens itself to an open-ended becoming.
Nunzia Picciallo is a multidisciplinary artist born in Italy. Her creations span dance, performance and visual arts. The principle that characterises her creative work is an amorphous, continuous search for the foundational dynamics that link the body, understood as developing subjectivity, and the system/space; consequently, the performative act creates the potential for widespread dialogue and invites a presence that exists beyond surface and image. She has received various prizes and awards: Third Performance Prize at the 27th Internationales Solo Tanz Theater Festival in Stuttgart; SAI Festival Prize and Masdanza Prize; Cortoindanza Choreographic Writing Development Prize 2023; artist selected for Stray Birds Dance Platform 2023 and Young Auteur Dance Showcase in 2022; winner of Circle Contemporary Dance Contest 2021.
Creation, visuals, performance: Nunzia Picciallo / Sounds: Brandon LaBelle, Nunzia Picciallo / Dramaturgical accompaniment and theatrical text: Tita Tummillo De Palo / Executive production: Equilibrio Dinamico / Co-production: Fondazione Fabbrica Europa, Associazione Culturale Ri.E.S.Co. – Network Internazionale Danza Puglia.
With the support of Spin Time Labs, Winner of the CURA 2024 project with the support of PARC Performing Arts Research Center – Florence, and La Contrada Teatro Stabile of Trieste. Project chosen for Boarding Pass Plus 22-24 with the support of Short-Theatre and Materiais Diversos. Finalist for the TWAIN_direzioni Altre prize.
15.11.2024 ⎯ h 21
Spazio Murat
⎯ performance D
premonizione
mi interessa spostare il tempo / non ci sono previsioni / la danza è divinazione e le parole sono perimetri / evocare non mi piace come verbo ma / si appoggia qui / Io quando danzo so ascoltare / danzare e scrivere sono sorelle / ho capito che mi interessa pensare alla danza come forma di divinazione perché è in questa forma di conoscenza che riesco a percepire, a vibrare, dove l’attrito e il contesto abbassano la voce e avviene un impercettibile ricongiungimento. / C’è una forma di affidamento nella premonizione, Io guardo ai fantasmi senza paura
Premonition è un adattamento di ANAHIT per spazi all’aperto o non teatrali. ANAHIT – la relazione tra sedimenti e detriti, geografie inscritte nel corpo – guarda alla vibrazione come metodo. Legando la ricerca iniziata con gisher al lavoro di ri-narrazione delle geografie somatiche che conduce da anni nel contesto di Pleasure Body, Giorgia Ohanesian Nardin disegna con ANAHIT un solo per il proprio corpo, una costellazione, un formato ad appunti che oscilla tra parola, movimento e panorama sonoro. ANAHIT è la divinità armena che sta a protezione dell’acqua e di tutte le creature fluide.
Giorgia Ohanesian Nardin è un’artista italiana di discendenza armena che pratica nei contesti della danza e della performance dal vivo. Dal 2018 tiene regolarmente Pleasure Body, spazio di facilitazione a pratiche e conversazioni legate al piacere e al riposo, mettendo in discussione il linguaggio attorno al lavoro di cura. Da anni mantiene una pratica di pensiero e scrittura con l’artista Jamila Johnson-Small, con cui ha curato una serie di eventi di riflessione e critica sulla relazione tra soggettività subalterne e istituzioni culturali. Il lavoro di Giorgia è prodotto e sostenuto, tra gli altri, da: Associazione Culturale VAN, VIERNULVIER, Centrale Fies Art Work Space, AtelierSi, BASE Milano, .ةيطّسوتملا وناليم Lavanderia a Vapore, Milano Mediterranea.
Suono: F. De Isabella / testi: Giorgia Ohanesian Nardin
premonition
I’m interested in moving time / there are no predictions / dance is divination and words are perimeters / I don’t like evoke as a verb but / it rests well here / when
I dance I know how to listen / dancing and writing are sisters / I realised that I’m interested in thinking about dance as a form of divination because it’s in this form of knowing that I can perceive, vibrate, where friction and context lower their voices and an imperceptible reunion happens. / There is a type of trust in premonition, I
look at ghosts without fear.
Premonition is an adaptation of ANAHIT for outdoor or non-theatrical spaces. ANAHIT – the relationship between sediment and debris, geographies inscribed in the body – looks at vibration as a method. Tying the research she began with gisher to the work of re-narrating somatic geographies that she facilities through her long-running workshops Pleasure Body, with ANAHIT, Giorgia Ohanesian Nardin has made a solo for her own body, a constellation, a collection of notes that oscillates between word, movement and soundscape. ANAHIT is the Armenian deity who protects water and all fluid creatures.
Giorgia Ohanesian Nardin is an Italian artist of Armenian descent who practises in the contexts of dance and live performance. Since 2018 she has regularly held Pleasure Body, a space for facilitating practices and conversations related to pleasure and rest, questioning language around healing work. For years she has maintained a practice of thinking and writing with artist Jamila Johnson-Small, with whom she has curated a series of reflective and critical events on the relationship between subaltern subjectivities and cultural institutions. Giorgia’s work is produced and supported by, among others: VAN Cultural Association, VIERNULVIER, Centrale Fies Art Work Space, AtelierSi, BASE Milano, .ةيطّسوتملا وناليم Lavanderia a Vapore, Milano Mediterranea.
Sound: F. De Isabella / texts: Giorgia Ohanesian Nardin
16.11.2024 ⎯ h 21
Palamartino
⎯ performance D
Con il sostegno dell’Ambasciata di Norvegia in Italia, Norwegian Art Council, Performing Art Hub Norway
Attraverso una riappropriazione del termine giamaicano “Batty Bwoy” (letteralmente butt boy), slang per indicare una persona queer, l’opera – una solo performance di Harald Beharie – stravolge i miti del corpo queer nero, svelandone vulnerabili possibilità, in un gioco di consapevolezza e ingenuità.
Scrutando l’assurdità di una mostruosità queer, Batty Bwoy si articola attraverso la porosità di corpi e linguaggi, le cui bocche deglutiscono e rigurgitano le finzioni del corpo proiettate sulla pelle; attacca e abbraccia narrazioni sedimentate intorno alla paura del corpo queer come figura perversa e deviata.
L’espressione “Batty Bwoy” è usata per evocare una creatura ambivalente che esiste sulla soglia del corpo precario, un potere liberato, la gioia e l’energia del culo!
Il lavoro trae ispirazione dalla mitologia, dagli stereotipi del disgusto, dai sentimenti e dalle fantasie sul corpo e le identità queer, dai testi omofobici delle canzoni dance, dai film gialli italiani degli anni ’70, dalle “gully queens” e dalle voci queer di Norvegia e Giamaica che sono state ascoltate e che hanno preso parte al processo.
Batty Bwoy ha vinto il Premio Hedda come migliore performance di Danza nel 2023 e ha ottenuto una nomination per il Norwegian Critics Association Prize 2022.
Harald Beharie è un coreografo norvegese di origine giamaicana residente a Oslo. Le sue pratiche coreografiche attraversano tematiche come l’ambiguità e l’illusione, la costruzione e la decostruzione, la speranza e l’incertezza, la vulnerabilità e l’intensità emotiva.
Coreografia e performance: Harald Beharie / Scenografia/scultura: Karoline Bakken Lund e Veronica Bruce / Musica: Ring van Möbius / Sound design: Jassem Hindi / Sguardo esterno: Ines Belli e Hooman Sharifi / Producer: Mariana Suikkanen Gomes / Co-producers: Dansens Hus e RAS / Con il supporto di Norwegian Art council, Fond for lyd og bilde, FFUK, Sandnes Kommune e Tou Scene
With the support of the Embassy of Norway in Italy, Norwegian Arts Council, Performing Art Hub Norway.
Through a reappropriation of the Jamaican term “Batty Bwoy” (literally butt boy), slang for a queer person, the work – a solo performance by Harald Beharie – turns the myths of the black queer body on its head, revealing vulnerable possibilities in a play of awareness and naiveté.
Scrutinising the absurdity of queer monstrosity, Batty Bwoy articulates himself through the porosity of bodies and languages, whose mouths swallow and regurgitate bodily fictions projected onto skin; he attacks and embraces narratives rooted in the fear of the queer body as a perverse and deviant figure.
The expression “Batty Bwoy” is used to evoke an ambivalent creature who exists on the threshold of the precarious body, a liberated power, joy and energy of the butt!
The work draws inspiration from mythology, stereotypes of disgust, feelings and fantasies about the queer body and identities, homophobic dance song lyrics, Italian giallo films of the 1970s, “gully queens,” and queer voices from Norway and Jamaica who participated in the artistic process.
Batty Bwoy won the Hedda Prize for Best Performance in Dance in 2023 and was nominated for the Norwegian Critics Association Prize 2022.
Harald Beharie is a Norwegian choreographer with Jamaican roots residing in Oslo. His choreographic practices traverse themes such as ambiguity and illusion, construction and deconstruction, hope and uncertainty, vulnerability and emotional intensity.
Choreography and performance: Harald Beharie / Set design/sculpture: Karoline Bakken Lund and Veronica Bruce / Music: Ring van Möbius / Sound design: Jassem Hindi / External support: Ines Belli and Hooman Sharifi / Producer: Mariana Suikkanen Gomes / Co-producers: Dansens Hus and RAS / With support from Norwegian Art council, Fond for lyd og bilde, FFUK, Sandnes Kommune and Tou Scene
16.11.2024 ⎯ h 23:30
Officina degli Esordi
⎯ DJ set
Catherine Atim, in arte Catu Diosis, è un poliedrico talento originario dell’Uganda. Con il suo temperamento libero ed energico, si è ritagliata il suo spazio come produttrice musicale, DJ, ballerina e rapper, guadagnandosi il titolo di “Diva africana”. Il suo sound unico mescola elementi afrocentrici e musica proveniente da ogni parte del globo, creando brani godibili e ballabili. Parte del famoso collettivo ugandese Nyege Nyege, Catu Diosis è diventata un’artista molto richiesta sulla scena internazionale. I suoi set elettrizzanti e la sua magnetica presenza scenica hanno conquistato venues e festival iconici in tutto il mondo, come Boiler Room, Berghain, Paleo Festival e Circulart in Colombia.
Il suo viaggio è la testimonianza della sua incrollabile passione per la musica, del suo impegno nel preservare e sviluppare le sue radici culturali, e della sua capacità di affascinare il pubblico di tutto il mondo. La sua stella è in ascesa e illumina la strada per le future generazioni di artiste africane sulla scena globale.
Catherine Atim, aka Catu Diosis, is a multifaceted talent originally from Uganda. With her free and energetic style, she has carved out her niche as a music producer, DJ, dancer and rapper, earning the title “African Diva.” Her unique sound mixes Afrocentric elements and music from all over the globe, creating enjoyable and danceable tracks. Part of the famous Ugandan collective Nyege Nyege, Catu Diosis has become a much sought-after artist on the international scene. Her electrifying sets and magnetic stage presence have conquered iconic venues and festivals around the world, such as Boiler Room, Berghain, Paleo Festival and Circulart in Colombia.
Her journey is a testament to her unwavering passion for music, her commitment to preserving and developing her cultural roots, and her ability to captivate audiences around the world. Her star is rising and lighting the way for future generations of African women artists on the global stage.
⎯ opening DJ set
Rocko è resident per diversi collettivi pugliesi e non. Dal 2021 al 2023 è stato host per Mondonero (IT) con lo show Eyes Wide Shut e per 1020radio (UK) con NotTooMuch. Ha condiviso il palco con artisti di diversi generi, tra cui Montoya, Ivreatronic, Metarraph, Alpha Tracks, Addison Groove, D-operation Drop e molti altri. I suoi set offrono un viaggio al di là delle convenzioni di genere.
Rocko is artist in residence with several collectives from Puglia and beyond. From 2021 to 2023 he hosted for Mondonero (IT) with the show Eyes Wide Shut and for 1020radio (UK) with NotTooMuch. He has shared the stage with artists of varying genres, including Montoya, Ivreatronic, Metarraph, Alpha Tracks, Addison Groove, D-operation Drop and many others. His sets offer a journey beyond genre conventions.
17.11.2024 ⎯ h 19
Palamartino
⎯ performance D
Con il sostegno dell’Ambasciata di Norvegia in Italia, Norwegian Art Council, Performing Art Hub Norway
Attraverso una riappropriazione del termine giamaicano “Batty Bwoy” (letteralmente butt boy), slang per indicare una persona queer, l’opera – una solo performance di Harald Beharie – stravolge i miti del corpo queer nero, svelandone vulnerabili possibilità, in un gioco di consapevolezza e ingenuità.
Scrutando l’assurdità di una mostruosità queer, Batty Bwoy si articola attraverso la porosità di corpi e linguaggi, le cui bocche deglutiscono e rigurgitano le finzioni del corpo proiettate sulla pelle; attacca e abbraccia narrazioni sedimentate intorno alla paura del corpo queer come figura perversa e deviata.
L’espressione “Batty Bwoy” è usata per evocare una creatura ambivalente che esiste sulla soglia del corpo precario, un potere liberato, la gioia e l’energia del culo!
Il lavoro trae ispirazione dalla mitologia, dagli stereotipi del disgusto, dai sentimenti e dalle fantasie sul corpo e le identità queer, dai testi omofobici delle canzoni dance, dai film gialli italiani degli anni ’70, dalle “gully queens” e dalle voci queer di Norvegia e Giamaica che sono state ascoltate e che hanno preso parte al processo.
Batty Bwoy ha vinto il Premio Hedda come migliore performance di Danza nel 2023 e ha ottenuto una nomination per il Norwegian Critics Association Prize 2022.
Harald Beharie è un coreografo norvegese di origine giamaicana residente a Oslo. Le sue pratiche coreografiche attraversano tematiche come l’ambiguità e l’illusione, la costruzione e la decostruzione, la speranza e l’incertezza, la vulnerabilità e l’intensità emotiva.
Coreografia e performance: Harald Beharie / Scenografia/scultura: Karoline Bakken Lund e Veronica Bruce / Musica: Ring van Möbius / Sound design: Jassem Hindi / Sguardo esterno: Ines Belli e Hooman Sharifi / Producer: Mariana Suikkanen Gomes / Co-producers: Dansens Hus e RAS / Con il supporto di Norwegian Art council, Fond for lyd og bilde, FFUK, Sandnes Kommune e Tou Scene
With the support of the Embassy of Norway in Italy, Norwegian Arts Council, Performing Art Hub Norway.
Through a reappropriation of the Jamaican term “Batty Bwoy” (literally butt boy), slang for a queer person, the work – a solo performance by Harald Beharie – turns the myths of the black queer body on its head, revealing vulnerable possibilities in a play of awareness and naiveté.
Scrutinising the absurdity of queer monstrosity, Batty Bwoy articulates himself through the porosity of bodies and languages, whose mouths swallow and regurgitate bodily fictions projected onto skin; he attacks and embraces narratives rooted in the fear of the queer body as a perverse and deviant figure.
The expression “Batty Bwoy” is used to evoke an ambivalent creature who exists on the threshold of the precarious body, a liberated power, joy and energy of the butt!
The work draws inspiration from mythology, stereotypes of disgust, feelings and fantasies about the queer body and identities, homophobic dance song lyrics, Italian giallo films of the 1970s, “gully queens,” and queer voices from Norway and Jamaica who participated in the artistic process.
Batty Bwoy won the Hedda Prize for Best Performance in Dance in 2023 and was nominated for the Norwegian Critics Association Prize 2022.
Harald Beharie is a Norwegian choreographer with Jamaican roots residing in Oslo. His choreographic practices traverse themes such as ambiguity and illusion, construction and deconstruction, hope and uncertainty, vulnerability and emotional intensity.
Choreography and performance: Harald Beharie / Set design/sculpture: Karoline Bakken Lund and Veronica Bruce / Music: Ring van Möbius / Sound design: Jassem Hindi / External support: Ines Belli and Hooman Sharifi / Producer: Mariana Suikkanen Gomes / Co-producers: Dansens Hus and RAS / With support from Norwegian Art council, Fond for lyd og bilde, FFUK, Sandnes Kommune and Tou Scene
18.11.2024 ⎯ h 18
Aendör Studio
⎯ public program
performance video
Ingresso libero
In Libations Eloisa Calabrese compie un gesto essenziale e viscerale: lascia cadere la saliva sulla terra, la raccoglie con la lingua e la ingoia. Questo rito rappresenta il desiderio di riconnettersi con gli elementi primordiali, in un rapporto fisico e diretto con la terra. Il gesto è sia un’offerta personale che collettiva, simbolo di rinascita. L’opera richiama la critica di Byung-Chul Han alla «società della stanchezza», denunciando l’autosfruttamento e la schiavitù volontaria del contemporaneo.
Calabrese sfida questa alienazione cercando una connessione reale con un gesto che fa eco alle teorie di Jean-Luc Nancy sul dono del corpo, con la terra che diventa allo stesso tempo donatrice e ricevente.
L’opera sarà in loop dalle 19.00 alle 21.00.
Ingresso gratuito
Video performance by and with Eloisa Calabrese
In Libations Eloisa Calabrese performs an essential and visceral gesture: she drips saliva onto the earth, picks it up with her tongue and swallows it. This rite represents the desire to reconnect with the primordial elements, in a direct, physical relationship with the earth. The gesture is both a personal and collective offering, a symbol of rebirth. The work recalls Byung-Chul Han’s critique of the ‘The Burnout Society’, denouncing the self-exploitation and voluntary enslavement of the contemporary era.
Calabrese challenges this alienation by seeking a real connection by means of a gesture that echoes Jean-Luc Nancy’s theories on the gift of the body, where the earth becomes both giver and receiver.
The work will be on loop from 7 to 9 p.m.
Free admission
19.11.2024 ⎯ h 18:30
HOTEL IMAGO
⎯ public program
A seguire Astragalo DJ set
Ingresso libero
All’interno del BIG, Salgemma costruisce un appuntamento di confronto tra le realtà culturali attive a Bari e provincia, esortando la comunità artistica e creativa locale a suggerire nuovi spunti per l’accessibilità e la frequentazione di questi luoghi, e così aprendo a possibili nuove forme di ospitalità professionale, collaborazione e convivenza creativa.
La comunità artistica è chiamata a partecipare in forma di assemblea, in dialogo con alcune realtà invitate da Salgemma, per un confronto aperto, incoraggiando così l’occasione di scambio per future azioni e costruendo un “indirizzario” di luoghi e di possibilità.
A seguire Astragalo live set
Ingresso gratuito
Within the BIG, Salgemma builds an appointment for comparison between the cultural realities active in Bari and the province, urging the local artistic and creative community to suggest new ideas for the accessibility and frequentation of these places, and thus opening up to possible new forms of professional hospitality, collaboration and creative co-existence.
The artistic community is called to participate in the form of an assembly, in dialogue with some realities invited by Salgemma, for an open comparison, thus encouraging the opportunity for exchange for future actions and building a “directory” of places and possibilities.
Following: Astragalo live set
Free entry
20.11.2024 ⎯ h 21
Teatro Kismet
⎯ filmed performance / Video-installazione performativa
A seguire, TALK: Nadia Beugré dialoga con Mackda Ghebremariam Tesfaù
Serata DAB a cura di Puglia Culture in collaborazione con BIG
Nadia Beugré, danzatrice e coreografa nata in Costa d’Avorio, ha debuttato nel 1995 con il Dante Theatre, e nel 1997 è tra le fondatrici di TchéTché, l’innovativo ensemble di sole donne di Beatrice Kombé, con il quale è stata in tournée per anni in Africa, Europa e Nord America, ricevendo il plauso della critica. Dopo una formazione all’Ecole des sables di Germaine Acogny in Senegal, nel 2009 è entrata a far parte di Ex.e.r.ce., programma per coreografə emergenti e di talento presso il Centre Chorégraphique National de Montpellier. Ben presto ha messo in scena le sue produzioni, tra cui il solo Quartiers libres (“Free Reign”), ancora in tournée nel 2012; Legacy, omaggio al potere delle donne ribelli nella guerra d’indipendenza ivoriana, che ha debuttato al festival La Bâtie di Ginevra nel 2015. Dopo Tapis Rouge (2017) e Roukasskass Club (2019), nel 2020 Beugré ha presentato L’Homme rare, una performance per un quintetto tutto al maschile, in anteprima alla Montpellier Danse, e ha diretto per lo Staatstheater di Darmstadt la coreografia di Atem, e di Entre deux (2022). Beugré si esibisce anche in opere di altrə coreografə, come Seydou Boro, Alain Buffard, Dorothée Munyaneza, Bernardo Montet, Boris Charmatz e, nel 2022, Robyn Orlin. Con Virginie Dupray, Nadia Beugré ha fondato a Montpellier la compagnia Libr’Arts, una piattaforma di produzione, tournée e formazione tra Francia e Costa d’Avorio. Di recente, Nadia Beugré ha ricevuto il Premio SACD 2023 per i nuovi talenti coreografici.
Mackda Ghebremariam Tesfaù è assegnista presso l’Università degli Studi di Parma e docente a contratto. Nei suoi studi si occupa di razzializzazione e colonialità in ottica antirazzista. Ha co-tradotto Memorie della piantagione di Grada Kilomba, e Undrowned di Alexis Pauline Gumbs. Mackda è tra le ideatrici della borsa di residenza e ricerca artistica dedicata ad Agitu Ideo Gudeta promossa da Centrale Fies.
Filmed performance – Video-installation performative with NADIA BEUGRÉ
Filming and editing by Rubén Pioline
DAB night cureted by Puglia Culture in collaboration with BIG
Following, talk: Nadia Beugré talks with Mackda Ghebremariam Tesfaù
Nadia Beugré, a dancer and choreographer born in Ivory Coast, made her debut in 1995 with the Dante Theatre, and in 1997 she was one of the founders of TchéTché, Beatrice Jonbé’s innovative all-female ensemble, with whom she toured for years in Africa, Europe and North America, receiving critical acclaim. After training at Germaine Acogny’s Ecole des sables in Senegal, in 2009 she joined Ex.e.r.ce., a program for emerging and talented choreographers at the Centre Chorégraphique National de Montpellier.
She soon staged her own productions, including the solo “Quartiers libres” (“Free Reign”), still on tour in 2012; “Legacy”, a tribute to the power of rebellious women in the Ivorian war of independence, which premiered at the La Bâtie festival in Ginevra in 2015. After “Tapis Rouge” (2017) and “Roukasskass Club” (2019), in 2020 Beugré presented “L’Homme rare”, a performance for an all-male quintet, premiered at Montpellier Danse, and directed the choreography Atem for the Staatstheater Darmstadt, and Entre deux (2022).
Beugré also performs in works by other choreographers, such as Seydou Boro, Alain Buffard, Dorothée Munyaneza, Bernardo Montet, Boris Charmatz and, in 2022, Robyn Orlin. With Virginie Dupray, Nadia Beugré founded the company Libr’Arts i Montpellier, a production, touring and training platform between France and the Ivory Coast. Recently, Nadia Beugré received the SACD 2023 Award for new choreographic talents.
Mackda Ghebremariam Tesfaù is a research fellow at the University of Parma and a contract teacher. In her studies, she deals with racialization and coloniality from an anti-racist perspective. She co-translated “Memoirs of plantation” by Grada Kilomba, and “Undrowned” by Alexis Pauline Gumbs.
Mackda is one of the creators of the residency and artistic research grant dedicated to Agitu Ideo Gudeta promoted by Centrale Fies.
21.11.2024 ⎯ h 21
Teatro Kismet
⎯ performance D
ANTEPRIMA NAZIONALE
BIG in collaborazione con DAB
Nadia Beugré torna ad Abidjan, sua città d’origine, per esplorarne sogni, movimenti, energie attraverso due creazioni che ritraggono una gioventù in fiamme, dimenticata, esclusa ma ancora viva, che agisce per un futuro migliore. Protagoniste sono Aya e Christelle, che per Nadia sono due lottatrici che riecheggiano il suo stesso viaggio in un dialogo fra generazioni.
Aya, 21 anni, vive ad Abobo, quartiere caldo della città; un giorno si getta “senza rete” nel mondo della danza e per il suo stile unico si guadagna presto l’appellativo di “La Chinoise”, la ragazza cinese. Occupa uno spazio tradizionalmente riservato agli uomini per rivendicare una sessualità, prendere il loro posto, decostruendo una femminilità prestabilita.
Il duetto – un dialogo tra donne, generazioni e viaggi – è stato costruito sulla base di lunghi periodi di esplorazione ad Abobo, seguendo la vita quotidiana di Aya e Christelle, attraverso un processo di ricerca accompagnato da una serie di workshop con altre sette giovani danzatrici di Abidjan, con le quali Beugré aveva iniziano a lavorare nel 2021 nell’ambito del suo progetto Carte blanche durante il Festival d’Automne di Parigi. Con questa iniziativa, Libr’Arts, compagnia di danza fondata da Nadia Beugré e Virginie Dupray, ha lanciato un programma di sostegno alle giovani artiste ivoriane.
Direzione artistica: Nadia Beugré / Assistente: Christian Romain Kossa / Performance: Anoura Aya Larissa Labarest, Christelle Ehoué / Luci: Beatriz Kaysel / Colonna sonora originale: Yoan Richard / Altre musiche: Fally Ipupa Seul amour, Roma Chiyaya Sur le beat / Produzione: Libr’Arts / Virginie Dupray / Coproduzione: La Briqueterie CDCN-du-Val-de-Marne, Le Théâtre de Rungis, Théâtre Molière Sète Scène nationale Archipel de Thau, CCN2 Grenoble, ICI CCN de Montpellier Occitanie / Direzione: Christian Rizzo
Con il supporto di Goethe-Institut Abidjan /A(RT)VENIR fund e DRAC Occitanie / Ministero francese di Cultura e Comunicazione
BIG in collaboration with DAB
National preview
Nadia Beugré returns to Abidjan, her hometown, to explore its dreams, movements, energies through two creations that portray a youth on fire, forgotten, excluded but still alive, acting for a better future. The protagonists are Aya and Christelle, who for Nadia are two fighters who echo her own journey in a dialogue between generations.
Aya, 21 years, lives at Abobo, hot neighborhood of the city; one day she throws herself “without safety on” into the world of dance and for her unique style she soon earns the nickname of “La Chinoise”, the Chinese girl. She occupies a space traditionally reserved for men to claim a sexuality, take their place, deconstructing a pre-established femininity.
The duet – a dialogue between women, generations and travels – was built on the basis of long periods of exploration at Abobo, following the daily life of Aya and Christelle, through a research process accompanied by a series of workshop with other seven young dancers from Abidjan, with whom Beugré started to work in 2021 as part of his project “Carte blanche” during the Festival d’Automne of Paris. With this initiative, Libr’Arts, a dance company founded by Nadia Beugré and Virginie Dupray, has launched support program aimed to young Ivorian artists.
Artistic direction: Nadia Beugré / Assistant: Christian Romain Kossa / Performance: Anoura Aya Larissa Labarest Christelle Ehoué / Lights: Beatriz Kaysel / Original Soundtrack: Yoan Richard / Other musics: Fally Ipupa Seul amour, Roma Chiyaya Sur le beat / Production: Libr’Arts / Virginie Dupray / Co-production: La Briqueterie CDCN-du-Val-Marne, Le Théatre de Rungis, Théatre Molière Sète Scène nationale Archipen de Thau, CCN2 Grenoble, ICI CCN de Montpellier Occitanie / Direction: Christian Rizzo
With the support of Goethe-Institut Abidjan / A(RT)VENIR fund and DRAC Occitanie / French Ministry of Culture and Communication
22.11.2024 ⎯ h 10-13:30
Università degli Studi di Bari
Aula XXIII – Piazza Cesare Battisti, 1
presentano
⎯ a cura di Claudia Attimonelli
Sono previsti 0.25 CFU per Scienze della Comunicazione.
I corsi di Studi visuali e Cultura digitale e l’Archivio di Genere presentano
a cura di Claudia Attimonelli (ForPsiCom – UnibA)
I Dialoghi si terranno nell’Aula XXIII dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, piazza Cesare Battisti, 1 (II piano).
Servizio di interpretariato LIS finanziato dal Fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia, D.P.C.M. 14.02.2023, progetto UO Disabilità e DSA, Università degli studi di Bari Aldo Moro.
Sono previsti 0.25 CFU per Scienze della Comunicazione.
The courses of Visual Studied and Digital Culture and the Genre Archive present
cureted by Claudia Attimonelli (ForPsiCom – UniBa)
The Dialogues will take place in Aula XXIII of the University of Bari “Aldo Moro”, Piazza Cesare Battisti, 1 (II floor).
LIS interpreting service funded by the Fund for the inclusion of deaf and hard-of-hearing people, D.P.C.M. 12.02.2023, UO Disabilities and DSA project, University of Bari Aldo Moro.
0.25 CFU are expected for Communication Science.
23.11.2024 ⎯ h 21
Fondazione H.E.A.R.T
⎯ performance D
Dietro all’immagine del sabba demoniaco, antropofago, magico e violento, si intravede l’eco stravolta di un culto estatico dominato da una misteriosa dea notturna dai molti nomi e connesso a una cerimonia per la fertilità della terra. Se la possessione viene spesso considerata come la visita di una entità divina tra gli esseri umani, l’estasi al contrario è un viaggio di ascesa celeste o di discesa infernale dell’anima umana fuori dal corpo. Da questo concetto di corpo “in spirito”, nasce l’idea di una coreografia che tesse le trame di un sabba immaginato.
Dewey Dell è una compagnia di danza e performing arts attiva dal 2006 e ora composta da Teodora Castellucci, Agata Castellucci, Vito Matera e dal musicista Demetrio Castellucci. Dal 2006 Dewey Dell ha prodotto numerosi lavori, tra questi lo spettacolo Sleep Technique – A Response to the Chauvet Pont d’Arc Cave (2017) è stato nominato per la coreografia al prestigioso Der Faust Theaterprei in Germania, Le Sacre du Printemps (2023) ha vinto il premio DANZA&DANZA come “produzione italiana” del 2023. Gli spettacoli sono stati presentati in tutto il mondo e in contesti molto diversi tra loro, fra cui: Arts House a Melbourne (Australia), Rencontres chorégraphiques internationales de Seine-Saint-Denis e Palais de Tokyo a Parigi, La Biennale Danza di Venezia, Wesleyan University e Macalester College negli USA, Mime Festival al Barbican di Londra, Cabaret Voltaire a Zurigo, A l’Arme! Festival a Berlino, Steirischer Herbst a Graz, BIT Teatergarasjen a Bergen, Save Party/Arma 17 a Mosca e Khidi a Tblisi.
Concept: Agata e Teodora Castellucci, Vito Matera / Coreografia, interpretazione: Teodora Castellucci / Drammaturgia coreografica: Agata Castellucci / Drammaturgia, disegno delle luci, direzione tecnica: Vito Matera / Musica originale: Demetrio Castellucci / Organizzazione, produzione: Dewey Dell con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e Societas, Teatro Comandini
Behind the image of the demoniac, anthropophagous, magic and violent sabbath, one can glimpse the distorted echo of an ecstatic cult dominated by a mysterious nocturnal goddess with many names and connected to a ceremony for the fertility of the earth.
While possession is often considered as a visit from a divine entity among human beings, ecstasy on the contrary is a journey of celestial ascent or infernal descent of the human soul outside the body.
From this concept of body “in spirit”, the idea of a choreography that weaves the plots of an imagined Sabbath is born.
Dewey Dell is a dance and performing arts company active since 2006 and now composed by Teodora Castellucci, Agata Castellucci, Vito Matera and by the musician Demetrio Castellucci. Since 2006 Dewey Dell has produced multiple works, among these the show “Sleep Technique – A response to the Chauvet Pont d’Arc Cave” (2017) has been nominated for the choreography at the prestigious Der Faust Theaterprei in Germany, “Le sacre du Printemps” (2023) has won the award DANZA&DANZA for “italian production” in 2023. The shows have been presented all over the world and in many different contexts, including: Arts House in Melbourne (Australia), Rencontres chorégraphiques internationales de Seine-Saint-Denis and Palais de Tokyo in Paris, La Biennale Danza in Venice, Wesleyan University and Macalester College in the USA, Mime Festival at Barbican in London, Cabaret Voltaire in Zurigo, A l’Arme Festival in Berlin, Steirischer Herbst in Graz, BIT Teatergarasjen in Bergen, Save Party/Arma 17 in Moscow and Khidi in Tblisi.
Concept: Agata and Teodora Castellucci, Vito Matera / Choreography, interpretation: Teodora Castellucci / Choreographic dramaturgy: Agata Castellucci / Dramaturgy, lights design, technical direction: Vito Matera / Original music: Demetrio Castellucci
Organization, production: Dewey Dell with the support of the Emilia-Romagna Region and Societas, Comandini Theatre
23.11.2024 ⎯ h 23
Officina degli Esordi
⎯ DJ set
DJ DĖMĖ è organizzato per farti ballare musica elettronica massimalista, fatta di bassi grezzi e ritmi crudi.
Demetrio Castellucci è un compositore e sound designer coinvolto in spettacoli teatrali, coreografie e film dal 2004. Nello stesso periodo comincia a partecipare come DJ a ritrovi e a feste, prediligendo una linea onnitemporale improntata a un ballo che scavalca i generi musicali, e che lo porta a suonare anche all’estero, in Australia, Inghilterra, Portogallo, Stati Uniti e Svizzera. Dal 2006 è parte della compagnia di danza Dewey Dell e dal 2007 attivo come Black Fanfare, progetto di elettroacustica massimalista. Ha collaborato tra le altre alle performance di Andreco e di Enrico Ticconi/Ginevra Panzetti, e ai film di Ahmed Ben Nessib, Beatrice Pucci e Ilaria di Carlo. Dopo aver vissuto a Londra e Berlino si è stabilito a Vilnius, dove nel 2018 ha fondato Unarcheology, una piattaforma digitale che pubblica sul proprio sito internet musica e programmi radiofonici. Demetrio è attivo anche come Airport Gad, un progetto ambient che con Unarcheology ha lanciato la propria Compagnia Aerea: concerti in un simulatore di volo costruito in cartone, dove i piloti sono anche musicistə.
DJ DĖMĖ is organized to make you dance maximalist electronic music, made of raw bass and raw rhythms.
Demetrio Castellucci is a composer and sound designer involved in theatrical performances, choreographies and movies since 2004. In the same period he began to participate as a DJ in gatherings and parties, preferring an omnitemporal line based on a dance that transcends musical genres, and which led him to play abroad as well, in Australia, England, Portugal, United States and Switzerland. Since 2006 he has been part of the Dewelly Dell dance company and since 2007 he’s been active as Black Fanfare, a maximalist electroacoustic project.He has collaborated, among others, on the performances of Andreco and Enrico Ticconi/Ginevra Panzetti, and on the movies of Ahmed Ben Nessib, Beatrice Pucci and Ilaria di Carlo. After living in London and Berlin, he settled in Vilnius, where in 2018 he founded Unarcheology, a digital platform that publishes music and radio programs on its websites.
Demetrio is also active as Airport Gad, an ambient project that with Unarchelogy launched its own Airline Company: concerts in a flight simulator built out of cardboard, where the pilots are also musicians.
⎯ DJ set
closing
Carmela pone le sue radici artistiche nella contaminazione. La sua ricerca sonora si spinge negli abissi più profondi, un luogo dove il caos e l’armonia si fondono perfettamente. La selezione musicale è sempre tesa alla sperimentazione, libera da qualsiasi limite armonico.
Carmela has her artistic root in contamination. Her sound research goes into the deepest abysses, a place where chaos and harmony blend perfectly. The musical selection is always aimed at experimentation, free from any harmonic limit.
24.11.2024 ⎯ h 19
CINEMA ABC
⎯ BIG Film
Costa Rica/Spagna 2024 ⎯ 90′
Film vincitore del premio del pubblico nella sezione Panorama della 74ª edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino.
V.O. con sottotitoli in italiano
Film diario commovente che diventa fenomenologia della femminilità tra ricerca di libertà e scoperta del proprio corpo. In Memorias de un cuerpo que arde confluiscono i racconti di Ana, Patricia e Mayela, cresciute in Costa Rica; ma potrebbero aver avuto qualsiasi altro nome ed essere vissute in qualsiasi altro luogo, le loro storie sarebbero riconosciute e condivise ovunque. Donne educate in un’epoca repressiva in cui la sessualità era un tabù. Le loro voci coraggiose passano attraverso la carne, le ossa e la voce del personaggio di Ana – donna single di 65 anni (interpretata dall’attrice Sol Carballo) – che, rivisitando quelle memorie, intrecciando ricordi, segreti e desideri nascosti, dà un unico corpo a una storia collettiva. Secondo Antonella Sudasassi Furniss, classe 1986, quella a cui il pubblico assiste potrebbe essere la conversazione fra lei e una delle sue nonne, sarebbero quelle domande che lei avrebbe voluto rivolgere loro ma che non ha mai avuto il coraggio di chiedere.
A dialogare con il pubblico in sala ci sarà Elia Agresta, componente dell’Archivio di Genere “Carla Lonzi” di Bari.
La proiezione è in V.O. con sottotitoli.
Film winner of the audience award in the Panorama section of the 74th edition of the Berlin International Film Festival.
An emotional film diary that become phenomenology of femininity between the search for freedom and the discovery of one’s own body. In Memorias de un cuerpo que arde the stories of Ana, Patricia and Mayela, who grew up in Costa Rica, converge; but they could have had any other name and lived in any other place, their stories would be recognized and shared everywhere. Women educated in a repressive era in which sexuality was a taboo. Their brave voices pass through the flesh, the bones and the voice of the character of Ana – a 65-year-old single woman (played by actress Sol Carballo) – that, by rivisiting those memories, intertwining memories, secrets and hidden desires, givers a single body to a collective story.
According to Antonella Sudasassi Furniss, born in 1986, what the audience witnesses could be the conversation between her and one of her grandmothers, those questions that she would have liked to ask them but never had the courage to ask.
Elia Agresta, member of the “Carla Lonzi” Bari Gender Archive, will dialogue with the audience in the room.
The screening is in the original voices with Italian subtitles.
25.11.2024 ⎯ h 19
BUÒ Bistrot
⎯ presentazione libro
di Mariano Pizzimenti e Barbara Bellini
[Franco Angeli editore]
Ingresso libero
Questo libro è la prima pubblicazione sul tema della Sessuologia nell’ambito della Gestalt. Affronta le tematiche della sessualità e della sessuologia con la visione fenomenologica, esistenziale e relazionale della terapia della Gestalt.
Mariano Pizzimenti è fondatore della Scuola di Gestalt di Torino e didatta internazionale, Barbara Bellini è presidente AISG (Associazione Italiana Sessuologia Gestalt), didatta della Scuola Gestalt di Torino, co-fondatrice e responsabile del Centro di Sessuologia della Scuola Gestalt.
Presentation of the book by Mariano Pizzimenti and Barbara Bellini
[Franco Angeli publisher]
This book is the first publication on the topic of Sexology in the context of Gestalt.
It addresses the issues of sexuality and sexology with the phenomenological, existential and relational vision of Gestalt therapy.
Mariano Pizzimenti is the founder of the Turin Gestalt School and is an international teacher, Barbara Bellini is president of AISG (Italian Gestalt Sexology Association), teacher in the Turin Gestalt School, co-founder and head of the Gestalt School’s Sexology Centre.
26.11.2024 ⎯ h 9
Multicinema Galleria
⎯ incontro con adolescenti
Il MiniBIG porta ancora una volta sullo schermo e al centro del dibattito del BIG bambinə e adolescenti, con le loro esperienze, opinioni e valori. Nella prospettiva intersezionale che caratterizza il festival, le adolescenze nel cuore di questa edizione saranno quelle che incontrano (e si scontrano con) i problemi della società, creati dalle generazioni precedenti, a cui le/i più piccolə devono far fronte, in quanto membri attivi delle comunità in cui vivono.
Cosa vuol dire essere adolescente in una zona di occupazione militare? Cosa vuole dire essere unə bambinə che guarda al proprio futuro segnato dal cambiamento climatico? Cosa significa essere una ragazza in un movimento politico dominato da adulti? Cosa vuol dire partecipare politicamente senza avere il diritto al voto?
Cosa vuol dire essere adolescenti in lotta per creare un mondo migliore?
Durante il MiniBIG saranno proiettati i seguenti cortometraggi, selezionati con il supporto di Domenico Centrone, filmmaker e formatore:
⎯ Palestine Islands di Nour Ben Salem e Julien Menanteau (FRA/JOR, 2023, 22”)
Maha è una degli ultimi figli della generazione dei rifugiati palestinesi nel campo di Balata. Quando il nonno cieco si ammala, escogita un piano folle: fargli credere che un ritorno in patria è possibile.
⎯ Away di Ruslan Fedotov (BEL/HUN, 2022, 28′)
Un ritratto straziante dei rifugiati ucraini di 16 anni Andrey e Alisa, che danno una mano in una scuola per bambini rifugiati a Budapest. Andrey chiede ai bambini di disegnare qualcosa delle loro case in Ucraina. Quali cose belle riescono a ricordare? Fa l’esempio del frutteto di ciliegie di suo nonno. I bambini usano un vocabolario adulto e provocatorio per descrivere le loro esperienze di guerra. Un bambino esamina seriamente una serie di strategie di battaglia e una bambina fornisce un vivido resoconto di un attacco missilistico.
⎯ Pacifico Oscuro di Camila Beltrán (COL, 2023, 11’)
Tanto tempo fa, sulla costa pacifica della Colombia, le donne erano solite stringere patti con le forze mistiche per padroneggiare l’arte del canto. Ma a poco a poco, tutta questa conoscenza che abbiamo appreso dai nostri antenati è stata dimenticata. Da allora, abbiamo sentito che manca qualcosa.
L’evento è curato da Articolo12 Soc. Coop. di Servizi.
Le proiezioni sono aperte e gratuite per tutte le classi prime delle scuole secondarie di secondo grado di Bari e provincia.
Per prenotare la propria classe, è necessario inviare una mail a Maria Rosaria Centrone, Presidente, Articolo12: maria.centrone@articolo12.org
MiniBIG brings once again people under 18, with their experiences, opinions and values, to the screen and to the centre of the BIG debate. In the intersectional perspective that characterises the festival, the adolescences at the heart of this edition will be those who encounter (and clash with) the problems of society, created by previous generations, which the youngest must face, as active members of the communities they live in.
What does it mean to be a teenager living under military occupation? What does it mean to be a child with a future marked by climate change? What does it mean to be a girl in a political movement dominated by adults? What does it mean to participate politically without having the right to vote?
What does it mean to be people under-18 fighting to create a better world?
The following short films will be screened during the MiniBIG, chosen with the support of Domenico Centrone, filmmaker and educator:
⎯ Palestine Islands directed by Nour Ben Salem and Julien Menanteau (FRA/JOR, 2023, 22”)
Maha is one of the last children of the Palestinian refugees’ generation in the Balata camp. When her blind grandfather gets sick, she comes up with a crazy plan: to make him believe that a return to his homeland is possible.
⎯ Away directed by Ruslan Fedotov (BEL/HUN, 2022, 28’)
A heartbreaking portrait of 16-year-old Ukrainian refugees Andrey and Alisa, who help out at a school for refugee children in Budapest. Andrey asks the children to draw pictures of something from back home in Ukraine. What beautiful things can they recall? He offers the example of his own grandfather’s cherry orchard. The children use confrontational, adult vocabulary to describe their experiences of war. A young boy earnestly goes through a number of battle strategies, and a girl provides a vivid account of a rocket attack.
⎯ Pacifico Oscuro directed by Camila Beltrán (COL, 2023, 11’)
A long time ago, on the Pacific coast of Colombia, women used to make pacts with mystical forces to master the art of singing. But little by little, all of this knowledge that we learned from our ancestors has been forgotten. Ever since then, we have felt that something is missing.
26.11.2024 ⎯ h 19-21
SPAZIO 13
⎯ a cura di Mariano Pizzimenti e Barbara Bellini
Il workshop è rivolto a un massimo di 20 persone e ha un costo di 20 euro.
Per partecipare, è necessario inviare una mail a prenotazionibig@gmail.com.
Esploreremo la sessualità nelle sue varie manifestazioni attraverso un viaggio emozionale ed esperienze di immedesimazione.
Incontreremo le nostre fantasie, inquietudini e vissuti sessuali, i diversi modi di amare e le varie forme di sessualità affrontandone le paure, i desideri e i pregiudizi che appartengono a tuttə noi.
We will explore sexuality in its many manifestations through an emotional journey and immersive experiences.
We will meet our fantasies, concerns, sexual experiences, different ways of loving, and various forms of sexuality, facing fears, desires, and misbeliefs shared by us all.
The workshop is intended for a maximum of 20 people and costs 20 euros.
To participate, you must send an email to prenotazionibig@gmail.com.
27.11.2024 ⎯ h 21
Teatro Abeliano
⎯ performance T
In collaborazione con ResExtensa Centro Nazionale di Produzione per la Danza
NINA è un omaggio alla vita di Eunice Kathleen Waymon, cantante, pianista, scrittrice e attivista per i diritti civili, conosciuta dalla maggior parte delle persone con lo pseudonimo di Nina Simone.
Partendo da documenti audio di interviste radiofoniche e televisive e da discorsi pubblici, la soprano e interprete americana Claron McFadden compone un ritratto mimetico completo dell’artista Nina Simone. Grazie alla tecnica dell’eterodirezione, Claron McFadden abita la sua voce, testimoniando le varie manifestazioni della forza del suo carattere e del suo spirito creativo e attraversando i momenti salienti della sua parabola, dalla tensione poetica alla lotta per i diritti delle donne e delle/degli afroamericanə, passando per le sue fragilità e le ferite più intime.
FANNY & ALEXANDER, fondata a Ravenna nel 1992 da Luigi De Angelis e Chiara Lagani, è una bottega d’arte che, dalla fusione di teatro, arti visive, musica, cinema e letteratura, realizza spettacoli teatrali, performance dal vivo, opere liriche e installazioni, coinvolgendo una rete in costante evoluzione di artistə di diverse discipline, la cui interazione dà luogo a una riflessione sulle relazioni tra tradizione e nuove tecnologie. Nel 2019, per Se questo è Levi, Fanny & Alexander ha ricevuto il Premio Speciale Ubu, e Andrea Argentieri il Premio Ubu come Miglior attore under 35.
Performer: Claron Mcfadden / Ideazione, regia e luci: Luigi De Angelis / Drammaturgia e costumi: Chiara Lagani / Creazione musicale: Claron Mcfadden, Damiano Meacci (Tempo Reale) / Musica elettronica e sound design: Damiano Meacci / Fotografia: Enrico Fedrigoli / Coaching: Andrea Argentieri / Percussioni: Adama Gueye / Project management e promozione: Marco Molduzzi / Comunicazione: Maria Donnoli / Produzione: Fanny & Alexander, E Production, Muziektheater Transparant / Coproduzione: Ircam / Centre Pompidou (Paris), Festival d’Automne à Paris, Romaeuropa Festival.
In association with ResExtensa National Dance Production Center
NINA is a tribute to the life of Eunice Kathleen Waymon, singer, pianist, writer, and civil rights activist better known under the pseudonym of Nina Simone.
Drawing from radio and television interviews, audio files, and public speeches, the American soprano and performer Claron McFadden paints a mimetic and complete picture of the artist Nina Simone. Thanks to the technique of “other-direction”, Claron McFadden inhabits her voice, testifying the many manifestations of her character’s strength and her creative spirit by crossing the fundamental moments of her story, from the poetic tension to the fight for women’s and Afro-American people’s rights, passing through her fragilities and most intimate wounds.
FANNY & ALEXANDERS, founded in Ravenna in 1992 by Luigi De Angelis and Chiara Lagani, is an art studio that, combining theatre, visual arts, music, cinema and literature, puts together plays, live performances, operas, and installations engaging with an ever-evolving group of artists specialised in different fields, whose interaction sparks reflections about the relation between tradition and new technologies. In 2019, FANNY & ALEXANDER won the Speciale Ubu Prize for their Se questo è Levi, and Andrea Argentieri was rewarded with the Special Ubu for Best Actor under 35.
Performer: Claron Mcfadden / Concept, direction and lighting: Luigi De Angelis / Dramaturgy and costumes: Chiara Lagani / Original score: Claron Mcfadden, Damiano Meacci (Tempo Reale) / Electronic music and sound design: Damiano Meacci / Photography: Enrico Fedrigoli / Coaching: Andrea Argentieri / Drums: Adama Gueye / Project management and promotion: Marco Molduzzi / Communication: Maria Donnoli / Production: Fanny & Alexander, E Production, Muziektheater Transparant / Co-production: Ircam/Centre Pompidou (Paris), Festival d’Automne à Paris, Romaeuropa Festival
28.11.2024 ⎯ h 21
Polo Bibliotecario Regionale ex Caserma Rossani
⎯ performance D
O FUTURO É ANCESTRAL è una mostra in movimento, pensata per spazi non convenzionali. Portando il peso del cemento come metafora della nostra civiltà e del nostro passato coloniale, sottolineando la vulnerabilità umana, il rituale Shibari mira alla solidarietà tra i popoli come unica soluzione alla disintegrazione della società.
Un messaggio umano e queer, per sollevare le nostre montagne ancora e ancora, per costruire e ricostruire i colossi dai piedi d’argilla, vulnerabili ma potenti, costruttori di domani, per reinventare il legame, per mostrare la forza di coloro che si uniscono, tutti noi, i popoli di ieri, di oggi e di domani… Un’ode al bisogno di decelerazione del nostro mondo e alla lentezza dell’umanità.
Christophe Béranger e Jonathan Pranlas-Descours sviluppano una creazione mutevole, sfuggente e assertiva che incarna le contraddizioni del nostro mondo. Come “coreografi della materia”, basano le loro creazioni su una scrittura scenica ibrida e collaborativa, utilizzando la porosità tra performance dal vivo e arti visive come chiave per studiare i corpi in movimento. Vedono il corpo come un vettore di significato per il corpo politico di oggi. Ogni creazione è presentata come un manifesto, che rivela le contraddizioni del nostro mondo e rafforza l’esperienza del pubblico attraverso un tempo e una forma di performance dedicati.
Concept: Christophe Béranger, Jonathan Pranlas-Descours / Visual Art Collaboration: Fabio Motta / Performance: Christophe Béranger, Jonathan Pranlas-Descours, Felipe Vian, Fabio Motta / Music creation: Julia Suero / Drammaturgia: Georgina Kakoudaki
O FUTURO É ANCESTRAL is a moving exhibition for unconventional spaces. It uses the weight of concrete as a metaphor for our civilisation and our colonial past, highlighting human vulnerability, the Shibari’s ritual aims for solidarity among the peoples as the only solution for our society’s decay.
A human and queer message that pushes us to keep moving our mountains again and again, to build and rebuild giants with feet of clay, vulnerable yet powerful builders of tomorrow, to reinvent the bond, to show the strength of those who come together, the peoples of yesterday, today and tomorrow. An ode to the need for our world’s deceleration and humanity’s lethargy.
Christophe Béranger and Jonathan Pranlas-Descours develop an ever changing, elusive, assertive creation that embodies our world’s contradictions. As “choreographers of matter”, they base their creations on hybrid and synergistic scenic writing, using porosity between live performances and visual arts as a key to studying bodies in motion. They see the body as a vector of meaning for the political body of today. Each creation is shown as a manifest that discloses the contradictions of our world and strengthens the public’s experience through dedicated time and form of performance.
Concept: Christophe Béranger, Jonathan Pranlas-Descours / Visual Art Collaboration: Fabio Motta / Performance: Christophe Béranger, Jonathan Pranlas-Descours, Felipe Vian, Fabio Motta / Music composition: Julia Suero / Dramaturgy: Georgina Kakoudaki
29.11.2024 ⎯ h 21
Teatro SPAZIO 13
⎯ performance D
Benvenutə in una griglia digitale sotterranea: il mondo delle app di incontri. Una figura – unə speedmodel – passa da un profilo all’altro, da un corpo all’altro, annullando la distanza ma cercando continuamente una via d’uscita. Solitudine, pulsione sessuale, alienazione o semplice interazione: quale istinto vi spinge a scegliere il profilo più vicino?
GRNDR_Date no one indaga il fenomeno delle dating app. Oltre a creare dipendenza, l’uso delle sex-date app ha delle conseguenze sul nostro modo di vedere l’altrə, il suo corpo e la sua presenza, conseguenze che si intrecciano con le nuove dinamiche di relazione umana e sociale. La pièce è caratterizzata da pose e mutazioni, in cui il corpo si trasforma mostrando il pezzo più appetibile.
Attraverso lo schermo, il soggetto è esposto e vulnerabile: una figura anonima mostra le parti migliori di sé. L’identità non è rilevante, quando i dettagli del corpo sono più importanti e tutto ciò che si può esigere è di raggiungere un piacere istantaneo, quando tutto ciò che si può volere per edulcorare il senso di solitudine è a pochi passi di distanza.
Andrea Zardi è un danzatore, coreografo e ricercatore italiano. Si è formato presso Hamlyn Ballet School, Nuova Officina della Danza, Tanzfabrik, Eko Dance Project e Fondazione Nazionale della Danza e ha lavorato in compagnie e teatri nazionali. Ha conseguito un Dottorato di ricerca in Discipline dello Spettacolo presso l’Università di Torino. Nel 2018 ha fondato la compagnia ZA DanceWorks, con la quale si occupa di progettazione artistica e curatela in Italia e in Europa. Attualmente è assegnista di ricerca presso l’Università di Torino.
Ideazione ed esecuzione: Andrea Zardi/ZA DanceWorks / Sound: Federico Dal Pozzo / Graphics: BAM Andrea Maurizio Berardi / Costume Designer: Sara Mastaglia, Umberto Trabaldo / Produzione: ArtGarage, Cinqueminuti / Video: Prodanza / Con il sostegno di PARC Performing Art
Welcome to an underground digital grid: the world of dating apps. A figure—a speed model—jumps from one profile to another, from one body to another, cancelling the distance but continuously looking for a way out. Loneliness, sexual drive, alienation, or simple interaction: which instinct pushes you to choose the closest profile?
GRNDR_Date no one investigates the dating app phenomenon. Apart from being addictive, the use of sex-dating apps affects our way of perceiving the other, their body and their presence, consequences that intertwine with the new human and social relation dynamics. The work is characterised by poses and mutations, in which the body changes, showing the most desirable piece.
Through the screen, the subject is exposed and vulnerable: an anonymous figure shows the best parts of themselves. The identity is irrelevant when the body details are more important, and all that can be demanded is to reach an instant pleasure when all that one might want to sweeten the sense of loneliness is just a few steps away.
Andrea Zardi is an Italian dancer, choreographer and researcher. He trained at Hamlyn Ballet School, Nuova Officina della Danza, Tanzfabrik, Eko Dance Project and National Dance Foundation and worked for national companies and theatres. He obtained a PhD in Performing Arts Disciplines at the University of Torino. In 2018, he founded the ZA DanceWorks company, with whom he deals with artistic planning and curatorship in Italy and Europe. Currently, he is a research associate at the University of Torino.
Concept and performance: Andrea Zardi/ZA DanceWorks / Sound: Federico Dal Pozzo / Graphics: BAM Andrea Maurizio Berardi / Costume Design: Sara Mastaglia, Umberto Trabaldo / Production: ArtGarage, Cinqueminuti / Video: Prodanza supported by PARC Performing Art
29.11.2024 ⎯ h 22:30
Teatro SPAZIO 13
⎯ music
Valerio Cosi è un polistrumentista che mescola tessiture elettroniche al sassofono, suo strumento principale. Ha suonato in molte venues e festival fra cui il Museo Do Chiado (Lisbona), Dancity Festival (IT), WORM (Rotterdam), SEI Festival (IT), Instants Chavires (FR), QBICO U-Nite, Macao (Milano), KRAAK (Belgio), Sottovoce (UK), ecc. È stato anche invitato da Dan Snaith ad aprire il tour europeo dei Caribou nel 2008. Negli ultimi due decenni ha pubblicato una serie infinita di dischi solisti e collaborazioni con diverse etichette (Digitalis Industries, Porter Records, Last Visible Dog, Type, Preservation, Small Voices/A Silent Place). Il suo lavoro musicale lo vede come interprete che mescola una rara miscela di psichedelia, elettronica e jazz con elementi significativi di krautrock, musica etnica e industriale. Gestisce un proprio imprint chiamato Dreamsheep. Nel 2014 ha remixato la band Perth (insieme a Jay Watson dei Tame Impala, Mei Saraswati, ecc.) per Hidden Shoal Records. Recentemente ha pubblicato un lavoro in collaborazione con Brad Rose (FoxyDigitalis, Room40) intitolato Oriente Lux.
Valerio ha collaborato dal vivo con Steve Noble, Thollem McDonas, Bill Kouligas, Julie’s Haircut, Makoto Kawabata, Os Loosers, Ginevra Nervi, Midori Hirano, Jay Glass Dubs e altrə.
Il suo ultimo album, The Aqueduct Walk, è stato pubblicato da Longform Editions nel dicembre 2023.
Valerio Cosi is a multi-instrumentalist who merges electronic textures with the saxophone, his main instrument. He played in multiple venues and festivals such as the Do Chiado Museum (Lisbon), Dancy Festival (IT), Worm (Rotterdam), SEI Festival (IT), Instants Chavires (FR), QBICO U-Nit, Macao (Milan), KRAAK (Belgium), Sottovoce (UK), etc.In 2008, Dan Snaith invited him to open for Caribou’s European tour. Throughout the last two decades, he released an infinite number of solo records and collaborations with various labels (Digitalis Industries, Porter Records, Last Visible Dog, Type, Preservation, Small Voices/A Silent Place). His musical work sees him as an interpreter who blends a rare mixture of psychedelia, electronic and jazz with significant elements of krautrock, ethnic and industrial music. He runs his own imprint called Dreamsheep. In 2014, he remixed the band Perth (together with Tame Impala’s Jay Watson, Mei Saraswati, etc.) for Hidden Shoal Records. Recently, he published a project in collaboration with Brad Rose (FoxyDigitals, Room40) titled Oriente Lux.
Valerio took part in a live collaboration with Steve Noble, Thollem McDonas, Bill Kouligas, Julie’s Haircut, Makoto Kawabata, Os Loosers, Ginevra Nervi, Midori Hirano, Jay Glass Dubs and more. His latest album, The Aqueduct Walk, was published by Longform Editions in December 2023.
30.11.2024 ⎯ h 21
Teatro Kismet
⎯ performance D
A seguire TALK ⎯ Gaya de Medeiros dialoga con Maria Paola Zedda
Con il Patrocinio dell’Ambasciata di Portogallo in Italia
SPETTACOLO IN PORTOGHESE CON SOPRATITOLI IN ITALIANO
«Dad for dinner è una festa in cui un collettivo di persone trans sperimenta un rituale di affetto e favole. Ci proponiamo di (ri)raccontare il mondo e le relazioni che ci legano all’esistenza: parlando di tutto ciò che ci fa vibrare nella vita e di tutto ciò che ci fa smettere di vibrare in essa. È un concerto-performance che cerca di rispondere alla domanda: se il mio corpo non mi precedesse, di cosa parlerei? Questo pezzo è nato da un senso di disagio di fronte alle vecchie narrazioni sui corpi trans, sempre legate al dolore e alla sofferenza. Come artista, sono interessata a portare nuove narrazioni su altri possibili modi di essere nel mondo. In questa ricerca, ho riunito un cast di talenti molto diversi tra loro per mostrare la potenza e la gioia disforica di esistenze particolari.» — Gaya de Medeiros
Gaya de Medeiros è una danzatrice, regista e produttrice. Ha lavorato con diversi coreografi e ha creato tre opere da solista. Ha fondato BRABA.plataforma per consentire azioni creative dirette e guidate da persone trans/non-binarie. Interessata a ricercare le intersezioni tra la parola e il corpo, il privato e il pubblico, l’intimo e il sociale, Gaya si interroga sul posto del dramma nell’epoca contemporanea.
Maria Paola Zedda curatrice ed esperta di performance, danza e arti visive, rivolge la sua ricerca ai linguaggi di confine tra arte contemporanea, danza, performance e cinema. Dal 2011 cura e dirige festival e manifestazioni legate ai linguaggi del contemporaneo.
Concept: Gaya de Medeiros / Performers: Gaya de Medeiros & João Valinho / Set design e luci: Tiago Cadete / Assistenza drammaturgica: Alex Cassal / Management: Marta Moreira | Irreal / Produzione: Gaya de Medeiros / Co-producers: Espaço Alkantara, Teatro Municipal do Porto Supported by Fundacão Calouste Gulbenkian, Estúdios Victor Córdon
National preview
Under the patronage of the Embassy of Portugal in Italy
Followed by a talk: Gaya de Medeiros in conversation with Maria Paola Zedda.
«Dad for dinner is a celebration where a collective of trans people experience a ritual of affection and fables. We propose to (re)narrate the world and the relationships that connect us with existence, talking about everything that vibrates us in life and everything that makes us stop vibrating in it. It is a concert-performance that seeks to answer the question: if my body didn’t come before me, what would I talk about? This piece was born out of a wearing down in the face of old narratives about trans bodies, always connected to pain and suffering. As an artist, I am interested in bringing new narratives about other possible ways of being in the world. In this quest, I brought together a cast that was very diverse in their talents to show the potency and dysphoria joy of peculiar existences.» — Gaya de Medeiros.
Gaya de Medeiros is a dancer, director and producer. She has worked with several choreographers and has created three solo works. She founded BRABA.plataforma in order to enable creative actions directed and led by trans/non-binary people. Interested in researching the intersections between the word and the body, the private and the public, the intimate and the social, Gaya wonders about the place of drama in contemporary times.
Maria Paola Zedda, both curator and expert in performance, dance and visual arts, focuses her research on border languages among contemporary art, dance performance and cinema. Since 2011, she has been curating and directing festivals and events connected to the languages of the contemporary.
Concept: Gaya de Medeiros / Performers: Gaya de Medeiros & Tiago Cadete / Set design and lighting: Tiago Cadete / Dramaturgy assistance: Alex Cassal / Management: Marta Moreira | Irreal / Production: Gaya de Medeiros / Co-producers: Espaço Alkantara, Teatro Municipal do Porto Supported by Fundacão Calouste Gulbenkian, Estúdios Victor Córdon
Con il sostegno di
30.11.2024 ⎯ h 23:30
Teatro Kismet
⎯ DJ set
DJ Red è una figura chiave della scena techno romana. Resident dell’ex iconico Goa Club, il suo contributo è stato essenziale per lo sviluppo della club culture della capitale. Viaggiando tra Roma e Berlino, negli ultimi due decenni ha costruito un approccio unico alla musica elettronica sia come produttrice che come performer. Ha suonato in club e festival internazionali, fra cui Berghain, Tresor, OHM, RSO, Watergate a Awakenings, Exit Festival, Terraforma, Waking Life, Ankali, Else, De School, Blitz e molti altri. Nei suoi intensi e visionari set techno, DJ Red dà vita a paesaggi sonori eterei e acquosi che raggiungono il cuore di chi ascolta. La sua discografia conta uscite su etichette come Electric Deluxe, Wolfskuil Records, BPitch, Danza Tribale, e remix di Ricardo Villalobos, Speedy J e Lucy (Zeitgeber), Stanislav Tolkachev, LoryD. DJ Red è un esempio scintillante del passato, del presente e del futuro della techno, una voce che continua a evolversi insieme al genere che rappresenta con tanto orgoglio.
DJ Red is a key figure in the Roman techno scene. Resident at the former iconic Goa Club, her contribution was crucial for the capital’s club culture development. Travelling from Rome to Berlin in the last two decades, she built a unique approach to electronic music as both a producer and performer. She played in international clubs and festivals, including Berghain, Tresor, OHM, RSO, Watergate at Awakenings, Exit Festival, Terraforma, Waking Life, Ankali, Else, De School, Blitz and many more. In her intense and visionary techno sets, DJ Red brings to life ethereal and watery soundscapes that reach the hearts of those who listen. Her discography includes publications with labels like Electric Deluxe, Wolfskuil Records, BPitch, Danza Tribale and remixes by Ricardo Villalobos, Speedy J and Lucy (Zeitgeber), Stanislav Tolkachev, LoryD. DJ Red is a brilliant example of techno’s past, present and future, a voice that keeps on evolving with the genre that she so proudly represents.
⎯ DJ set
opening
M.P. – Monica Pastore, clubber prima, DJ poi, partecipa attivamente alla scena Burn, queer, kinky e sex positive tra UK, Germania, Paesi Bassi e Spagna. È proprio in questi eventi che esplora la magia della consolle, dando ai suoi set l’energia di una clubber sotto cassa. La sua selezione musicale spazia dalla UK Bass Music alla psy-tech berlinese. Il basso che vibra l’anima è la conditio sine qua non dei suoi set.
M.P. – Monica Pastore, clubber first, DJ later, actively takes part in the Burn, queer, kinky and sex-positive scene in the UK, Germany, the Netherlands and Spain. It is in these very events that she explores the magic of the console, infusing her sets with the energy of a clubber on the dance floor. Her music selection ranges from UK Bass Music to the Berlinese psy-tech. The bass that vibrates the soul is the vital condition of her sets.
Agli eventi a Spazio13 ci sarà Origine – Proiezioni di processi artistici in essere a cura di Emanuela Noviello.
Il 7, il 12 e il 29 novembre, in concomitanza con gli eventi BIG a Spazio 13, ci sarà un book corner a cura della libreria Un Panda sulla Luna.
Nelle giornate del 3, 6, 16, 20, 21, 23, 30 novembre ci saranno uno spazio dedicato all’editoria a cura di Spine Bookstore e vini queer a cura di Fedeli alla Vigna.
Il 4, 11, 18 e 25 novembre, dalle 17:00 alle 19:00 il BIGX Head Quarter sarà presso Frulez – Bistrot, Caffè e Fruit Bar. Il BIG Team sarà a disposizione per approfondimenti sul programma, acquisto ticket, merchandising e chiacchiere.
During the events at Spazio13, there will be Origine – Proiezioni di processi artistici in essere, curated by Emanuela Noviello.
On November 7, 12 and 29, simultaneously with the BIG events at Spazio13, you will find a book corner curated by Un Panda sulla Luna bookshop.
Throughout November 3, 6, 16, 20, 21, 23 and 30, there will be a space dedicated to publishing curated by Spine Bookstore and queer wines curated by Fedeli alla Vigna.
On November 4, 11, 18 and 25, from 5:00 pm to 7:00 pm, the BIGX Head Quarter will be Frulez – Bistrot, Cafè and Fruit Bar. The BIG Team will be available for further insights on the program, ticket sales, merchandising and casual chats.