Quarta residenza finanziata dal progetto URBIS a cura della direzione del Bari International Gender festival per continuare a indagare, in vista dell’edizione di novembre, le questioni intorno al e sul corpo.
Corpo, oltre il binarismo di genere, non solo umano, maschile/femminile, in transizione, cambiamento, mutazione, fragile e vulnerabile, abile/disabile; corpo come paesaggio, violato, inquinato, oltraggiato; corpo estraneo, emarginato e di confine; corpo infinitamente piccolo, microrganismo, eppure così virale e potente; corpo invisibile, percepibile anche nella sua assenza.
GƏRL POWER
Il discorso sui corpi va liberato dalla cornice capitalistica della chiarezza, dell’utilità, del rigido binarismo di genere, della costruzione familistica della società, della produzione di valore economico.
L’anarchia dei grigi caratterizza la realtà, la complessifica, le restituisce dignità e le riconosce il diritto al tempo, tirandola fuori dalle sbarre del dover essere. Lascia aperte, anzi moltiplica le possibilità di stupirsi: la trasgressione attesa è conformismo.
Tita Tummillo in confronto e pratiche artistiche condivise con Tanja Hamester, riserva based artist per GƏRL POWER – autodeterminazione, fuori dai dogmi del neo fondamentalismo.
COMPOST / Sharing della residenza di Luna Paese e Daniele Guaschino / 23 aprile, Spazio13
ph. Fabiano Lauciello
Compost
Ascoltare non è un procedimento che include soltanto l’orecchio, ma può includere il corpo intero, inteso come un’ “antenna” del paesaggio circostante.
Ogni corpo selezione ciò a cui dedicare la propria attenzione. Come in un processo di editing, decide cosa può costituire la figura in primo piano e cosa relegare sullo sfondo. Questo processo creativo non ha nulla di immutabile.
Attraverso un lavoro sul corpo, l’ascolto ed il movimento, ciascuno creerà una percezione dell’ambiente che possa servire ad attraversare gli spazi urbani e naturali in modo differente dal quotidiano.
Compost è un percorso iniziato come un’esperienza sulla percezione uditiva e tattile dell’ambiente naturale. Si tratta di una collaborazione tra il suono, la musica, il movimento e la coreografia che mira ad aprire uno spazio per sentire la perdita degli spazi naturali. Come nel compost, le sensazioni che “gettiamo via”, relegate sullo sfondo dell’esistenza, si trasformano qui nel fondamento della nostra esperienza.
Giocando sull’ambiguità tra lo spazio sonoro e lo spazio fisico, l* spettatore/spettatrice può entrare progressivamente in uno stato simile al sogno, in cui gli oggetti materiali si mutano in creature viventi, e lo spazio fisico in uno spazio immaginario.
Luna Paese è artista multidisciplinare. Ha studiato pianoforte classico al conservatorio e si è formata in danza e coreografia con Anna Halprin, Yvonne Rainer, Benoit Lachambre, Miguel Gutierrez tra gli altri. Ha integrato poi la formazione Transforme, diretta da Myriam Gourfink (Fondation Royaumont).
Ha una laurea in psicologia all’Università La Sapienza di Roma e un master in danza all’Università di Parigi 8. Nel 2014 ha ricevuto una borsa di studio dalla Maison Baron di Ginevra per la sua ricerca sulla performance. È stata poi selezionata per il workshop di ricerca con Yvonne Rainer e Andrea Kleine (Fondazione Ratti, 2015). Ha lavorato come danzatrice e performer con Alexandre Da Silva, Margot Dorléans, Thibaud Le Maguer, Leila Gaudin, João Costa Espinho, Simone Forti, Effetto Larsen, Altroteatro, Sistemi Dinamici Altamente Instabili, tra gli altri. Attualmente scrive una tesi di dottorato in antropologia e danza (EPHE, Francia e Università di Torino). Musicista, il suo primo EP Gintsugi è stato composto e poi prodotto nel 2020 a Berlino con Victor Van Vugt, collaboratore di lunga data di Nick Cave & the Bad Seeds. Il suo lavoro performativo è stato presentato in Italia, Francia, Portogallo, Svizzera, USA, Canada e Belgio.
Daniele Guaschino (pseudonimo di Daniele Segre Amar) è nato a Torino nel 1975 e vive in Francia dal 1996. Il suo lavoro si divide tra composizione, performance e produzione musicale. La sua musica esplora i confini tra elettronica e acustica, suono e creazione musicale, improvvisazione e scrittura. Collabora regolarmente con musicisti, artisti, coreografi e registi attivi sulla scena francese, tra cui: François Merville, Rishab Prasanna, Roland Auzet, Alessandro Baricco, Lorenzo Bianchi Hoesch, Dayan Korolic, Malena Beer, Christian Girardot, Nicola Tescari, Rose Martine, Jérôme Thomas, Martin Palisse, Luna Paese, Alfredo Mola, Quentin Biardeau e Szuhwa Wu.
Respiro bianco
Il suo viaggio di movimento trova la sua radice nel flusso come ricerca sull’«identità liquida» del corpo che cattura il momento presente in continua metamorfosi, passando per respiro, ossa e pelle, con dinamiche di spirali, sospensioni e percezione sensoriale del luogo abitato reale o digitale.
Danzatrice, coreografa, docente pugliese, Alessia Lovreglio-Wilson consegue il Master in Teorie e Pratiche della Danza all’Université Nice Sophia Antipolis e svolge una pluriennale esperienza performativa e coreografica tra Europa e Stati Uniti, in Opere, Festival di danza (Ammutinamenti, Bolzano Danza, Alabama Dance Festival…) e interdisciplinari (Prague Quadriennal, Arte Laguna Prize, Moving Virtual Bodies…) Università di Arti Performative, Compagnie di danza e teatro, ricevendo residenze artistiche e premi per progetti autoriali con il network di danza italiana Anticorpi XL e Teatro Pubblico Pugliese (GD’A Puglia 2013), INteatro, Sarasota Contemporary Dance Company (Emerging Choreographer), Chez Bushwick & CPR Center for Performance Research of NY, CSC Centro per la scena contemporanea, The Verdant Fund e Atlanta Grant for Artists in the Pandemic.
Collabora a progetti di danza con video tecnologie e sensori con il Conservatorio N. Piccinni di Bari, il centro di design The Parsons School of Design of NY, Bridgman | Packer Dance, Alabama Screendance Festival, A maglie urbane. Dal 2018 al 2021 insegna discipline coreutiche al Birmingham Southern College, University of Montevallo, University of Alabama (guest artist), presenta in Festival in Alabama, Georgia, Tennessee il lavoro di danza e video tecnologie, Breath&Bones, l’opera di screen dance Close to Distance, la trilogia coreografica Surphases, la performance di object theatre Paper House, danza con Sanspointe Dance Company ed Edgewood Dance Company LLC e fonda Kudzu Performing Art Group con Edward K.Wilson. Scrive per Logoi.ph articoli di filosofia della danza. Attualmente collabora in Puglia con Factor Hill e Corpi Narranti, come coreografa e ideatrice di installazioni video/ materiche.
Nunzia Picciallo è un’artista multidisciplinare nata nel Sud Italia. Le sue creazioni spaziano dalla performance, arte visiva e pittura astratta. Oltre a creare e collaborare con altri artisti, Nunzia è un’insegnante certificata di Gaga, il linguaggio del movimento sviluppato da Ohad Naharin.
Un elemento fondamentale del lavoro di Nunzia è l’intuizione che funge da scintilla creativa per affrontare un nuovo progetto. Spesso molto intimo ed emotivo, il processo creativo, come la performance stessa, è una ricerca adattativa e continua che lei sperimenta attraverso diversi media.
Negli ultimi 6 anni, Nunzia ha vissuto a Tel Aviv, dove ha lavorato come freelance dancer e performer per diversi artisti internazionali e locali.
Dal 2018 Nunzia ha iniziato a lavorare sulle proprie creazioni, presentandole in spazi di diversa natura tra cui Arab-Hebrew Theatre, Beit Tami, Hagra Cultural Center, Copelouzos Family Art Museum, Sheik A Break festival, Officine Culturali.
Dopo un lungo soggiorno a Panama, nel 2020 Nunzia crea “NO TIME FOR ART” una perfomance site-specific per il 1:1 Center for Art and Politics (tel aviv). Nello stesso anno, Picciallo collabora con Elena Bolelli al progetto “Overwhelming”, selezionato e finanziato da MOVIN’UP SPETTACOLO – PERFORMING ARTS 2020 (promosso dal MIBACT).
Fra il 2020 e il 2021, crea una serie di lavori visuali e cortometraggi presentati su piattaforme virtuali come ‘Metamorfosize’, ‘Virtual Show’ del Cinematica Festival, Mobile dance film festival e Artsite fest.
Nel 2021 Nunzia crea la performance “Nictofobia” presentata alla Cava Romana dell’appia antica.
Nunzia è stata selezionata per creare un cortometraggio per Wom Dialogues, un progetto di Brancaccio Danza, e per creare una breve performance per Corpo Mobile Festival.
Nunzia è la vincitrice di “Circle Contemporary dance contest” 2021.
In un momento storico che sembra caratterizzato dall’horror vacui, Maristella Tanzi indaga la propria resistenza, condivide la stasi, il suono dei fluidi corporei, l’apparente compressione dello spazio esterno, lo sciogliersi e il dilagare in un immenso e profondo spazio internoIn un silenzio carico di possibilità, la danzatrice propone la dicotomia corpo lento/ pensiero superveloce per distorcere la dimensione temporale e ascoltare la cubatura del vuoto.
Maristella Tanzi si è formata alla danza contemporanea in Italia e all’estero. Ha costruito un bagaglio eterogeneo ed ibrido, esplorando anche territori contigui alla danza. Tra i membri fondatori della compagnia QuaLiBò, costituita da Lisa Masellis nel 2002, ha iniziato nel 2008 il suo percorso autoriale ed è stata sostenuta dalla Rete Anticorpi XL. Vincitrice del Premio GD’A Puglia – 2011, selezionata per NID Platform 2012 , selezionata per Prove d’Autore XL e Finalista Premio CollaborAction 2014-2015.
Collabora abitualmente con realtà nazionali ed internazionali e dal 2018 è Artista Associata della compagnia Sosta Palmizi.
Capitolo I “Soften Your harness”
“Softnen Your Harness” è uno studio sull’auto-osservazione, un viaggio intrinseco meditativo verso una possibile accettazione, anche del disagio. In questa prima fase, utilizzando un fazzoletto, metafora di leggerezza e fluidità, sperimento nuovi modi per rappresentare il mio corpo all’interno di uno spazio, opponendoli a quelli più convenzionali dettati dalla società patriarcale e sessista nella quale viviamo.
Gaetano Montecasino (Bari, 1989) si diploma (2010/11) presso la Rambert School of Ballet and Contemporary Dance di Londra. Dal 2011 al 2013, entra a far parte della Compagnia IT Dansa per giovani danzatori di Barcellona, dove ha l’opportunità di danzare corografie di Ohad Naharin, Jiri Kylian, Rafael Bonachela e Alexander Ekman. Dal 2014 al 2020 si unisce alla Compagnia Zappalà Danza, dove danza in diverse produzioni – La Nona (dal caos il corpo), Romeo e Giulietta 1.1 (La sfumatura dei corpi), Instrument 1, La giara, I am Beautiful. Attualmente collabora con coreografi come Antonello Tudisco, Julia María Koch e Kat Valastur.
“Mefistofele: Virging”
di/con Giacomo Citton
Con diverse strategie performative – task coreografici, improvvisazione, uso di voce e recitazione – l’artista in scena cambia e si evolve, attraversando tre personaggi o stati allegorici, paradossali e specifici: lo stato delle apparenze, delle normative, del conosciuto, un corpo plastico, sardonico e drammaticamente senza filtro, figlio del patriarcato e della performatività di genere; Mefistofele stesso, un essere trascendentale, animale ed estatico, e al contempo il trickster descritto da Jung, che abita un corpo liminale, sempre trasformato, non definitivo; il Sé personale, l’essere più intimo, Queer, counter-sexual, unapologetic, che è l’unico personaggio a parlare, a se stesso e al pubblico.
Giacomo Citton è un performer-creator formatosi in Italia e perfezionatosi al Ballet Junior de Geneve, interpretando repertorio di: Sharon Eyal, Angelin Preljocaj e Oliver Dubois. Dal 2017 al 2019 fa parte della compagnia Cullberg, lavorando con coreografi come Jefta Van Dinther, Deborah Hay, Eleanor Bauer e Ian Kaler. Ha lavorato con Nora Chipaumire per il progetto Virtual studies for a dark swan. Ha collaborato al progetto Museum of Human Emotions per il quale ha sviluppato e presentato il lavoro Artistic Blind Dates, una ricerca sulla creazione di intimità emotiva tra due sconosciuti nello spazio digitale. Lavora come danzatore per Graces di Silvia Gribaudi. Nella sua pratica si ispira al contesto sociale/politico contemporaneo con un approccio multidisciplinare.
Dream of a Tiger (opening studio)
di/con Edoardo Mozzanega
In una pittura cinese del X secolo è rappresentata una tigre che dorme, appoggiato su di lei dorme un uomo, forse un monaco. È difficile dire chi stia sognando chi. È il monaco che sogna la tigre? o forse è la tigre che sogna il monaco? Esiste poi una terza possibilità, solo a un primo sguardo poco verosimile: e cioè che lo stesso sogno sia sognato contemporaneamente da entrambi.
Come immaginiamo l’animalità? Come mi relaziono a un animale come la tigre, che non ho mai visto dal vivo, ma che popola in modo così pervasivo l’immaginario collettivo? Cosa proiettiamo quando pensiamo a un’alterità così vicina e così lontana? E infine, perché l’animale è immaginato come distinto dall’umano? Dream of a Tiger è un campo di ricerca in cui queste domande convergono in una performance ibrida tra lecture e azione rituale che si manifesta come una coreografia di oggetti catalizzatori, un testo letto da una voce digitale, una playlist di autori giapponesi e le azioni del performer che indagano la possibilità del corpo di farsi altro da sé.
Sharing della residenza il 3 dicembre presso Spazio 13
Ideazione, regia e performance Edoardo Mozzanega Co-creazione e assistenza alla regia Chiara Prodi Sound e visual Riccardo Santalucia
Con il supporto di Fivizzano27, Spazio 500 e BIG Factory
Edoardo Mozzanega (1988) è un performer/ dance-maker multidisciplinare. La sua ricerca si colloca in una zona liminale tra teatro, danza, film-making e pratiche somatiche, concentrandosi sulla decentralizzazione dello sguardo e la ridefinizione della marginalità. Dal 2019, curatela e processi collaborativi entrano a far parte della sua pratica artistica con NEUTOPIA, di cui è ideatore e curatore: un progetto nomade di residenza artistica sperimentale, situata in luoghi domestici disattivati e basata sulla condivisione di pratiche, sulla creazione di comunità temporanee e sull’attivazione di processi collaborativi spontanei.
Edoardo è laureato in Filosofia Estetica e ha conseguito un MA in Dance Professional Practice al Trinity Laban Conservatoire of Music and Dance di Londra. Nel 2020 e 2021 è stato un partecipante borsista del Master PACS (arti performative e spazi comunitari) a Roma. Dal 2011 studia teatro e danza con diversi maestri tra cui Maria Consagra, Danio Manfredini, John Strasberg, Maria Federica Maestri (Lenz-Rifrazioni), Cesare Ronconi e Mariangela Gualtieri (Teatro Valdoca), Franco Reffo e Barbara Geiger (Compagnia Nut) e, più recentemente, Alessio Maria Romano e Francesco Manetti (Biennale Teatro Venezia 2018), David Zambrano, Batsheva Dance Company, Rimini Protokol, Agrupaciòn Señor Serrano, -DOM. Nel 2013 ha co-fondato a Milano la compagnia di teatro sperimentale Kokoschka Revival. Tra le sue collaborazioni come interprete lavora con: Compagnia NUT, Ariella Vidach / Aiep, Public Movement, Ari Benjamin Meyers, Antonio Marras, Valentino Villa, Chrysanthi Badeka, Alessandro Sciarroni.
I suoi lavori più recenti sono: The Weirds and the Wilds (2017); PLAYGROUND! (2017); NEUROPA (2019); DOMOSCAPE (2019), Dream of a tiger (2020), Soundwalks for unconfined adventures (2020)
Alla ricerca di una danza fatta di piccole cose, senza definizione, ibrida, carica e dubbiosa.
Coreografia di Angelo Petracca
Performers: Giuliana Nanna e Valeria Petroni
Angelo Petracca, nato a Bari e residente a Berlino, inizia gli studi di danza classica e contemporanea nella propria città prima di trasferirsi a Roma dove approfondisce la tecnica Cunningham con D. Verga, B. Ogan e T. Caley, ex danzatori di The Merce Cunningham Dance Company.
Danza con la compagnia ATON DinoVergaDanza dal 2007 al 2009. Inizia quindi la sua ricerca sui linguaggi del corpo e sulle tecniche di improvvisazione con Virgilio Sieni, Theo Clinkard, Michele Di Stefano, Keren Rosenberg e sviluppa abilità di performance art con Alessandro Sciarroni e unendosi al coro vocale di Edipo Re di Chiara Guidi / Societas.
Danza per le compagnie Altradanza di Bari, Teatro Lirico di Cagliari, Menhir / Giulio De Leo, Antonello Tudisco, Benedetto Sicca, Simona Bertozzi, Le Supplici / Fabrizio Favale, Dante Antonelli, Matan Zamir e Gal Naor / The progressive wave, Karolin Staechele, Leonard Engels, Milla Koistinen.
Vince, in duetto con O. Izzo, il premio per giovani coreografi DNAppunti Coreografici e viene selezionato per Vetrina della Giovane Danza d’Autore 2017 con Studio sulla purezza Nel 2019 vince i bandi di residenza di Trac– Theatre residency centre of Puglia e NAOcrea / Ariella Vidach con il suo nuovo lavoro IFIGENIA (Studio sulla rinuncia) prodotto da Interno5.
Nel 2020 / 21 crea una performance per Tanzfabrik Berlin nell’ambito del programma Performance Project e insegna regolarmente a Marameo Berlin e Tanzfabrik.
Tiene workshop su strumenti e composizioni di improvvisazione in scuole di danza e programmi professionali come Opificio in Movimento, Leipziger Tanztheater, DOCK11 e EDEN Studios di Berlino.
Urban Spray Lexicon è una ricerca drammaturgica e performativa sulle scritte che appaiono e scompaiono dai muri delle città. Ateliersi raccoglie le scritte di oggi fotografandole e annotandole, e recupera quelle del passato scovandole in libri, riviste, raccolte private. Dal materiale raccolto compone nuove drammaturgie che fissano sulla carta le espressioni altrimenti fugaci, di brevissima durata: poemi e poemetti in versi diventano così una modalità di conservazione dell’effimero. Ateliersi pone il suo sguardo sulla strada abitata da persone anonime, dove il confine tra pubblico e privato emerge mobile e indefinito.
Ateliersi è un collettivo di produzione artistica che opera nell’ambito delle arti performative e teatrali. Si occupa di produzione artistica (spettacoli, performance, scritture, progetti editoriali, formazione) e della cura della programmazione culturale dell’Atelier Sì a Bologna.
La creazione di Ateliersi si compone di opere teatrali e interventi artistici in cui il gesto performativo entra in dialogo organico con l’antropologia, la letteratura, la produzione musicale e le arti visive per favorire una comunicazione del pensiero capace di intercettare inquietudini e prospettive che coagulano senso intorno ai sovvertimenti che si manifestano nel mondo.
Il lavoro artistico di Ateliersi si caratterizza per un approccio multidisciplinare e innovativo incentrato su una spiccata performatività a favore della contaminazione del linguaggio teatrale con quello delle altre arti.
Il coreografo indaga in una sorta di allegoria i cinque sensi come punto di partenza e approdo dell’essere presenza.
Il distanziamento sociale ha fatto emergere il significato essenziale della socialità alla base di alcune attività le arti performative e quelle visive in primis – e di conseguenza, la sfida di adattare un sistema passato ai limiti imposti dal presente.
Allegoria dei cinque sensi è una nuova serie di installazioni che si ispira e allo stesso tempo rappresenta una reazione alle attuali restrizioni messe in atto per fronteggiare l’emergenza sanitaria globale. Che traccia ha lasciato il distanziamento sul modo in cui ci relazioniamo le/gli un* alle/agli altr* e rispetto l’opera d’arte? Come possono l’artista e l’esperienza artistica adattarsi a questi cambiamenti? Quali riflessioni è necessario fare riguardo la nostra socialità? Come possiamo ripensare il “fare cultura” e in quali spazi, in quali modalità, in quali contesti?
Se l’arte è un’esperienza dei sensi, come possiamo rinnovarne la percezione se il presente ci impedisce di viverla precludendoci di usare i sensi e imponendoci una serie di filtri?
Coreografo vincitore di numerosi premi in Italia e all’estero, Riccardo Buscarini (Piacenza, 1985) è un artista che si concentra sul cambiamento costante del suo approccio creativo alla coreografia e sulle sue possibili interazioni con altre forme d’arte. Riccardo si diploma alla London Contemporary Dance School nel 2009. Vince The Place
Prize 2013 con Athletes e partecipa ai progetti ArtsCross London 2013 (Regno Unito, Taiwan, Cina), Performing Gender 2013-15 (Italia, Croazia, Spagna, Paesi Bassi) e MAM-Maroc Artist Meeting (Marrakech). Il suo lavoro nel campo delle arti visive include collaborazioni con Summerhall (Edimburgo), London Festival of Architecture 2016 e Nahmad Projects (Londra e miart 2017). Silk, la sua creazione per il Chelyabinsk Contemporary Dance Theater (Russia) riceve due nomination (Best Choreography e Best Choreographer) per la Golden Mask 2018 al Teatro Bolshoi, Mosca, per poi essere riallestita su ZfinMalta, National Dance Company of Malta, nell’autunno 2019. Nel 2019 lavora come coreografo/assistente alla regia del M° Italo Nunziata ne La forza del destino di G. Verdi a Piacenza, Modena e Reggio Emilia e firma due nuove creazioni, una su Chelyabinsk Contemporary Dance Theater ed una su Compagnia Equilibrio Dinamico (Bari). Nel 2020 è assistente alla regia del M° Leonardo Lidi in Falstaff di G. Verdi a Piacenza, Modena e crea uno dei lavori per EDGE 2020, The Place, Londra.
Il collettivo M_I_N_E_ prosegue a Bari la ricerca coreografica di “Esercizi di un manifesto poetico”, progetto vincitore di DNAppunti coreografici 2019 sostenuto da Centro Nazionale di produzione Firenze – Compagnia Virgilio Sieni Cango, Operaestate Festival Veneto/ CSC Centro per la Scena Contemporanea, L’arboreto – Teatro Dimora, Fondazione Romaeuropa Festival, Gender Bender International Festival e Teatro Dell’Arte Triennale Di Milano.
Il Collettivo M_I_N_E_ composto da Francesco Saverio Cavaliere (Roma), Roberta Racis (Roma), Siro Guglielmi (Vicenza), Fabio Novembrini (Bari), Silvia Sisto (Bari) pratica «la poetica del corpo, il movimento, la libertà creativa, l’intuizione, l’immaginazione al di fuori di ogni preoccupazione estetica, nuove spazialità, la multidimensionalità di genere».
Club Unisono si ispira alle dinamiche queer fondandosi sulla volontà di abbattere l’idea di confine e promuovendo una continua condivisione. Club Unisono è un luogo inclusivo, dove non esistono etichette e definizioni di genere e dove tutti sono invitati a spogliarsi dei pregiudizi, riportando il corpo a riflettere sul ballo come elemento di condivisione, scambio e contagio elementi di una identità liquida in continua trasformazione. Club Unisono è luogo per scambisti del movimento, una sorta di rituale collettivo regolato da una continua vicinanza e alleanza tra i corpi.
Daniele Ninarello, dopo aver frequentato la Rotterdam Dance Academy, danza con svariati coreografi internazionali: Bruno Listopad, Barbara Altissimo, Meekers Uitgesprokendans, Virgilio Sieni. Dal 2007 porta avanti una propria ricerca coreografica e di movimento e presenta le sue creazioni Coded’uomo, Man Size, Non(leg)azioni, God Bless You, Bianconido, Kudoku e STILL in diversi festival in Italia e all’estero.
La residenza coreografica di Chiara Zilli è volta ad approfondire il progetto HOME 2.0, nato nell’ambito dei Cantieri Coreografici di Libero corpo promosso dalla Compagnia Menhir di Giulio De Leo dal Teatro Pubblico Pugliese e già presentato, in forma di studio, nella rassegna Prospettiva Nievskij 2018.
In collaborazione con il musicista Antonio Alemanno, Home 2.0 elabora il tema della perdita come occasione di rinnovamento e relazione.
È un processo danzato che insegue le tracce delle zone mute del corpo e s’insinua tra le minuscole crepe delle sue armature. A innescare il processo è la prossimità fisica di un altro essere umano, quale istanza di relazione possibile, e i fili di musica intessuti dal suo strumento, che noncuranti richiamano alla vita.
Bodies in trouble è il progetto performativo di Gabriele Valerio, in residenza a Spazio13 dal 13 al 22 novembre. Una riflessione sul rapporto tra corpo e viralità delle immagini sul web: dalla depersonalizzazione alla ricerca del concreto.
Gabriele Valerio esplora le possibilità di riconnessione alla gravità, al respiro e alla presenza.
Studio e restituzione finale al pubblico (6 dicembre) di Amelia di Valeria Pinna con Marta Franceschelli, ispirato a Sabotaggio d’amore di Amélie Nothomb.
Isabella Mongelli – artista/performer tarantina residente a Milano – in residenza a Spazio13 per sviluppare “Dodo Resurrection”, parte finale del progetto “Splendor Solis” che ha incontrato varie fasi di realizzazione in diverse residenze precedenti: Belgio, Bologna, Milano VIR via Farini; e alcuni momenti performativi a Roma, presso l’ANGELO MAI per il Festival Tropici a cura di Michele Di Stefano, a Santarcangelo dei Teatri e in “Souvenir”, rassegna di arte contemporanea e performativa presso Spazio Murat a Bari.
Relazioni, emozioni, distanza, tempo, memoria, segno sono alcuni dei concetti chiave intorno ai quali si sviluppa lo studio di Stefania Catarinella, dal titolo provvisorio NIA: indipendenze d’amore.
Stefania Catarinella è una giovane danzatrice di Bari, formatasi all’Opus Ballet di Firenze e poi laureatasi in Dance Studies presso la Scuola di Performing Arts dance Department dell’Università di Malta. Ha lavorato come danzatrice in India, Francia, Grecia, Spagna, Olanda, mentre in Puglia lavora con la ResExtensa dance company e l’ Alphaztl Compagnia d’Arte Dinamica.
Sei performers della compagnia L’Amalgama, diretta dal maestro Matteo Spiazzi sviluppano a Spazio13 un progetto di ricerca attoriale sulla maschera espressiva contemporanea, presentato da Massimiliano Di Corato, originario di Bari ma diplomatosi alla Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe”, Udine.
Luciano Nuzzolese conduce durante la residenza una rivisitazione della figura di Orfeo dal titolo Voltati, provando a far dialogare il linguaggio contemporaneo con il mito.
Luciano Nuzzolese è un giovanissimo e promettente danzatore di Santeramo, tornato in Puglia dopo gli studi presso la Scuola Superiore della Danza di Cannes in Francia.
Amalia Franco, Anna Moscatelli, Renata Frana in residenza conducono uno studio sulle apparizioni, che unisce la cultura occidentale con quella indiana orientale e contamina il linguaggio del teatro danza con la potenza espressiva di marionette e bambole di cartapesta.
«Cantillazioni è la citazione scorretta di un complesso sistema simbolico, un sorpasso a destra. Non cerchiamo altri simboli, un’altra metafisica, un’altra saggezza, quanto piuttosto l’incrinatura del simbolo, una scossa del senso che permetta il movimento, la circolazione del senso».
Trittico: Cantillazioni è in coproduzione con Associazione Culturale Teatro Insonne con il sostegno di Regione Toscana – Sistema regionale dello spettacolo dal vivo; coproduzione Consorzio Con.Cor.D.A. Con il sostegno del Teatro del Lavoro di Pinerolo e Spazio13 di Bari.